martedì 27 agosto 2013

Canale, oggi celebrazioni in ricordo di papa Luciani


CANALE D’AGORDO. «Caro don Albino, aiutami a trovare lavoro, sono un disoccupato ed ho famiglia da mantenere».

Tra le nuove grazie, nella supplica a papa Luciani, sono sempre più numerose anche quelle di tanti disoccupati, capifamiglia in particolare, che gli chiedono il miracolo di ritrovare il lavoro perso.

Trentacinque anni fa l’elezione al soglio pontificio di colui che a Canale d’Agordo continuano a chiamare “don Albino”, papa Giovanni Paolo I.

Oggi, alle 16.30, la concelebrazione sarà presieduta da monsignor Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, mentre già ieri sera c’è stato un momento musicale in ricordo, in chiesa. Era il 1978 quando don Albino Luciani diventò pontefice, prendendo il posto di Paolo VI. Dopo soltanto 33 giorni morì e venne eletto Giovanni Paolo II. In queste ore si fa osservare che Wojtyla sta per essere canonizzato, essendo già beato, che Paolo VI è venerabile, quindi prossimo agli altari, mentre Luciani è indietro, servo di Dio.

Si riteneva che dopo la certificazione di un miracolo a lui attribuito, da parte della diocesi di Altamura, in Puglia, la conclusione del processo di beatificazione fosse questione di pochissimi anni.

Il Vaticano, invece, prima deve approvare le virtù eroiche del “papa del sorriso” e, soltanto successivamente, passare alla valutazione del presunto miracolo. Giuseppe Dinora, che quel miracolo l’ha ricevuto, sarà a Canale d’Agordo anche quest’anno. Il percorso è, dunque, ancora di qualche anno. A Canale, però, tutti i pellegrini che arrivano alla sua casa e in chiesa, dove all’ingresso c’è una statua bronzea, pregano Luciani come fosse già santo, non solo beato. Se ne ha testimonianza soprattutto in questi giorni, quelli che precedono le celebrazioni dell’anniversario.

La piazza di Canale è stata trasformata in una chiesa a cielo aperto, dove è in programma la messa del vescovo Pizziol. «Ma se ci sarà maltempo ci stiperemo tutti in chiesa», fa sapere il sindaco Rinaldo De Rocco.

Anche lui ha una grazia da sollecitare a Luciani: la conclusione rapida del cantiere del museo e del centro diurno, che porterà il suo nome. I lavori riprenderanno in settembre, con una nuova impresa, e auspicabilmente, come sottolinea De Rocco, saranno conclusi nella primavera del prossimo anno, «con l’augurio che all’inaugurazione possa intervenire il “nostro’ ministro”, Flavio Zanonato». L’invito gli sarà passato stamattina, ad Agordo, durante il previsto incontro del ministro con i sindaci dell’Agordino nella sede della Comunità montana.

Francesco Dal Mas

26 agosto 2013

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