sabato 26 luglio 2014

Luciani beato: ora ci sono dubbi


Il papà di don Davide Fiocco spiega perchè non è così certo. Quanto al museo, dipenderà dai numeri
papa


CANALE D'AGORDO. «In Cattedrale a Belluno Bertone dava già Luciani per santo, ma mio figlio, che da tre mesi sta lavorando a Roma alla causa di beatificazione, ha molti dubbi se sì o se no».

Se le recenti affermazioni del cardinal Bertone avevano infuso ottimismo circa il processo di beatificazione di papa Luciani, quelle di Dante Fiocco, padre di don Davide Fiocco, espresse giovedì sera a Canale, fanno tornare tutti con i piedi per terra. Fiocco è infatti intervenuto nell'ambito dell'incontro convocato dall'amministrazione comunale per fare il punto sulla situazione del museo e della fondazione papa Luciani, come richiesto espressamente da alcuni cittadini. Un iter piuttosto complesso quello relativo alla realizzazione del museo (e le richieste di chiarimenti sul ruolo della Soprintendenza e sulle varianti che hanno interessato i progetti nel corso del tempo non mancati) che comunque dovrebbe arrivare in porto nella prossima primavera.

E poi cosa succederà? È questo infatti uno dei dubbi di alcuni cittadini, che vedono il successo del museo legato a quello della causa di beatificazione. «Se non viene beatificato» ha detto Dante Fiocco «che numeri ci sono per portare avanti una struttura del genere? Se non viene beatificato quella è una debita perpetua».

Chi vivrà vedrà. Tuttavia è chiaro che il futuro del museo (che sarà gestito dalla Fondazione Papa Luciani) dipenderà proprio dai numeri. Quelli che giovedì sera sono stati spiegati dal curatore scientifico del museo e attuale direttore della Fondazione, Loris Serafini, sono incoraggianti, ma non ci si deve adagiare. «Abbiamo avuto risultati ottimi» ha detto Serafini «anche grazie alla pubblicità che abbiamo fatto. È un sistema che servirà per mantenere in piedi autonomamente il museo. Il Comune dovrà farsi carico di alcune spese, ma l'obiettivo è che lentamente la struttura possa diventare autosufficiente. Come? Nel 2013 sono entrati nella mostra 14 mila visitatori, se riusciamo a raddoppiarli si arriva a 30 mila visitatori. Con un biglietto da 5 euro arriviamo a 150 mila euro l'anno utili per coprire una parte delle spese di gestione. Dobbiamo far venire la gente che però è stufa di vedere la solita mostra da 36 anni, ma se c'è un museo nuovo, un centro studi con 1097 volumi... Ripeto: dobbiamo investire, il turismo religioso è in crescita. Quest'anno, per esempio, non abbiamo potuto operare e abbiamo avuto un notevole calo dei visitatori».

La domanda sul tavolo, però, è sempre quella di Fiocco: e se Luciani non verrà fatto santo? Per Laura Busin, collaboratrice della fondazione dal 2010, questo sarebbe indubbiamente un problema, ma non vorrebbe dire che il museo non costituirebbe comunque un richiamo per i pellegrini. «Lunedì col brutto tempo sono venute 137 persone, martedì 139» ha detto «vedo con i miei occhi che la gente è affezionata a Luciani. Lo ritiene già un santo e viene qui non solo per una questione religiosa. Luciani, con la sua coerenza di vita, ha trasmesso al mondo intero valori universali, importantissimi per i ragazzi di oggi. Questo museo potrà essere utile anche per l'educazione di questi ragazzi».

Gianni Santomaso

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/07/26/news/luciani-beato-ora-ci-sono-dubbi-1.9655910

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