domenica 26 agosto 2012

Luciani e Lefebvre


25/8/2012

Attorno alla morte improvvisa di Giovanni Paolo I è sorto un giallo che nel tempo ha continuato ad alimentare interrogativi.«Dopo 33 giorni aveva finito il suo compito.Aveva problemi di cuore",afferma il vicepostulatore della causa di beatificazione

Giacomo Galeazzi
VATICANISTA DE LA STAMPA

Beatificazione più vicina per papa Albino Luciani. Mentre fervono le celebrazioni nel paese che ha dato i natali al "papa breve" - Canale d'Agordo - in occasione dell'anniversario della sua elezione al soglio di Pietro, don Giorgio Lise, il vicepostulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I che ha seguito tutta la fase diocesana del processo, parla della devozione attorno al papa del sorriso, e dei passi che sta facendo la causa di beatificazione. «In occasione del centenario dalla nascita di papa Luciani - spiega don Lise - sarà consegnata al prefetto della Congregazione per la causa dei santi - la 'positiò su Giovanni Paolo I, vale a dire l'incartamento nel quale sono state esaminate le 'virtù eroiche di Luciani». 

«Giovanni Paolo I pensava ad una ricucitura con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da monsignor Marcel Lefebvre», rivela il segretario personale di Papa Luciani, don Diego Lorenzi, intervistato da Dino Boffo in occasione dello speciale «Il mio Papa Luciani» che andrà in onda domenica prossima su Tv2000, l'emittente promossa dalla Cei. «Il problema di monsignor Marcel Lefebvre , ha detto don Diego Lorenzi rispondendo alle domande del direttore di Tv2000- che è ancora oggi all'ordine del giorno era già nei pensieri e nelle preoccupazioni di Giovanni Paolo I. Per Papa Luciani era un cruccio e me ne rendeva partecipe. Era una situazione già allora emergente. Riferendosi alla vicenda di monsignor Lefebvre Papa Luciani mi diceva: 'La tunica intonsa della Chiesa Cattolica romana ha uno squarciò e agognava che questa cucitura venisse ricomposta al più presto. Gli stava a cuore immensamente la compattezza del gregge, l'unità della Chiesa, più di altre cose di cui si interessava la stampa». Alla fine del Pontificato di Papa Montini, da parte di Lefebvre non era ancora stato consumato lo scisma vero e proprio, che è seguito alla consacrazione dei quattro vescovi nel 1988, cioè dieci anni dopo la morte di Paolo VI. Ma il presule francese aveva già iniziato a ordinare sacerdoti contro le disposizioni della Santa Sede.

Trentaquattro anni dall'elezione del Papa «dei 33 giorni». Era il 26 agosto 1978, infatti, a venti giorni dalla morte di Paolo VI, quando dopo un rapidissimo Conclave - due giorni e quattro vocazioni - veniva eletto al soglio di Pietro l'allora patriarca di Venezia Albino Luciani, che in onore dei suoi due predecessori prese il nome di Giovanni Paolo I. Un Papa che «fu davvero una meteora che illuminò il cielo buio dei suoi tempi, faticosi e intrisi di paure», scrive sull'Osservatore Romano di domani mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzare-Squillace. E un pontificato, quello di Luciani, ricordato anche come il «Papa del sorriso» per l'umiltà e la semplicità dei modi e dell'eloquenza, che rimane uno dei più brevi della storia Sono passati 33 anni: la sua morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni dall'elezione, il 28 settembre, in circostanze che negli anni seguenti suscitarono più di un interrogativo, ma dovuta ufficialmente a un infarto.

Quest'anno peraltro di Luciani, nato a Canale d'Agordo (Belluno) il 17 ottobre 1912, ricorre anche il centenario della nascita, di cui nei luoghi natali sono già iniziati i festeggiamenti, con mostre d'arte sacra e rassegne rievocative. Per mons. Bertolone, che sull'Osservatore Romano ripercorre i pochi discorsi e udienze di un pontificato così breve (tra gli altri testi viene ripubblicata anche una «Lettera a Gesù» dello stesso Luciani scritta per il Messaggero di Sant'Antonio quand'era patriarca di Venezia), «il suo vissuto di fede tuttora suscita ammirazione e risulta particolarmente incisivo in vista dell'ormai imminente inizio dell'Anno della fede. È un vissuto di fede intelligente, quello di Luciani, che - pur senza divenire una esposizione o una elaborazione teologica sistematica - fa sulle verità che contempla una riflessione originale: sapida o saporosa, ne assimila il senso profondo e lo cala nel concreto esistenziale e operativo». Ma un ulteriore aggancio all'oggi del pontificato dei 33 giorni - seguito da quello di un gigante della fede come papa Wojtyla - è la rivelazione fatta dal segretario personale di Giovanni Paolo I, don Diego Lorenzi, secondo cui Luciani già pensava a una ricucitura con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da mons. Marcel Lefebvre, ribellatosi alle riforme conciliari e poi scomunicato nel 1988 da Wojtyla per aver ordinato quattro vescovi. Don Diego Lorenzi ne parla in un'intervista a Dino Boffo per lo speciale «Il mio Papa Luciani», in onda domani su Tv2000. 


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