giovedì 11 ottobre 2012

“Papa Luciani? Beato subito”

4/11/2011


Papa Luciani
PAPA LUCIANI

I gesuiti americani lanciano un appello a Raztinger per velocizzare la canonizzazione di Giovanni Paolo I, un pontefice “ingiustamente dimenticato”


GIACOMO GALEAZZI
CITTA’DEL VATICANO

 SOS, l’oblio e le «lentezze burocratiche vaticane» minacciano Luciani. Presto beato il papa «ingiustamente dimenticato» Giovanni Paolo I. «Benedetto XVI ha il potere di impedire il venir meno della luce di Albino Luciani se canonizzerà questo straordinario Pontefice», si legge nell’appello rivolto a Joseph Ratzinger dalla prestigiosa rivista newyorchese della Compagnia di Gesù, «America», tradotto in italiano da Maria Teresa Pontara per la rassegna stampa del portale finesettimana.

L’occasione indicata è il centenario della sua nascita (17 ottobre 2012). Secondo i gesuiti Usa «la causa di canonizzazione dovrebbe procedere a ritmo più sostenuto» perché «a un mondo lacerato Luciani potrebbe fornire una guida morale».I suoi 33 giorni fugaci di pontificato «sono stati eclissati dal pontificato di Giovanni Paolo II, che, coi suoi 27 anni di permanenza in carica ha registrato un’impressionante durata che va ad aggiungersi a ripercussioni storiche di grande portata».
  
Ma «la longevità di un papato non è di per sé criterio di santità», e sarebbe sbagliato concludere che Luciani non abbia lasciato un’eredità da far conoscere alle generazioni successive. «Nell’arco di appena un mese Giovanni Paolo I aveva catturato i cuori della gente in tutto il mondo, sia cattolici che non cattolici, testimoni della sua inaspettata accoglienza, ma soprattutto del trionfo della sua umiltà- evidenzia “America-. Molti di noi intuitivamente avevano riconosciuto un autentico faro di speranza nel lampo del suo sorriso benevolo, la dolcezza dei suoi modi e lacompassione al centro dei suoi discorsi pubblici». Dunque, «sarebbe una perdita incalcolabile per quelli della generazione attuale, così come per il futuro, che la sua memoria corresse il rischio di svanire nell’oblio».
  
La beatificazione, quindi, come strumento della memoria. «Una meteora è spettacolare nel suo momento glorioso, ma non lascia una traccia della sua presenza luminosa una volta che si allontana dalla nostra visione», evidenzia «America» che stabilisce un paragone con Karol Wojtyla elevato agli onori degli altari a tempo di record. «Benedetto XVI ha proclamato beato Giovanni Paolo II, una pietra miliare nel cammino del papa verso la santità- sottolinea la rivista della Compagnia di Gesù negli Stati Uniti-. La velocità con cui è proceduta la causa di canonizzazione di Karol Wojtyla è abbastanza singolare. Secondo le norme della Chiesa, il processo non può iniziare fino a quando non siano trascorsi 5 anni dalla morte del candidato, ma Benedetto XVI in questo caso ha deciso di rinunciare a tale obbligo».
  
Non è accaduto altrettanto però con Albino Luciani, la cui causa, iniziata quasi otto anni fa, procede ancora lentamente impantanata com’è nel labirinto della burocrazia vaticana, tanto che la sua conclusione definitiva è ancora in dubbio». Inoltre «per coloro la cui fede è stata riaccesa da quel papa sereno, l’attuale incertezza circa la sua canonizzazione è davvero scoraggiante».
  
La vita di Albino Luciani, infatti, «fu così esemplare che potrebbe ispirare nuovamente un mondo stanco e cinico, insieme ad un desiderio di "doni più grandi" e "un modo più eccellente"». Pontificato fugace ma non effimero. «Passò come una meteora che illumina improvvisamente il cielo e poi scomparve, lasciandoci stupiti e attoniti», osservò il cardinale Carlo Confalonieri durante la messa funebre di papa Luciani nel 1978.
  
Nel settembre 2008 Benedetto XVI ha espresso tutta la sua ammirazione verso Albino Luciani. «Giovanni Paolo I scelse come motto episcopale lo stesso di san Carlo Borromeo: Humilitas- affermò Joseph Ratzinger-.Una sola parola che sintetizza l’essenziale della vita cristiana e indica l’indispensabile virtù di chi, nella Chiesa, è chiamato al servizio dell’autorità». E aggiunse Benedetto XVI: «In una delle quattro udienze generali tenute durante il suo brevissimo pontificato disse tra l’altro, con quel tono familiare che lo contraddistingueva: "Mi limito a raccomandare una virtù, tanto cara al Signore: ha detto: imparate da me che sono mite e umile di cuore. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili". E osservò: "Invece la tendenza, in noi tutti, è piuttosto al contrario: mettersi in mostra"». Perciò, «l’umiltà può essere considerata il suo testamento spirituale», sostiene Joseph Ratzinger.

 E con gli stessi toni ratzingeriani, «America» lancia la campagna per elevare agli onori degli altari Albino Luciani. «Giovanni Paolo I aveva scelto l’espressione "Humilitas" come suo motto episcopale, una scelta appropriata per un principe della chiesa, che affermava con convinzione: "Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio," e si considerava "povera polvere"- ribadiscono i gesuiti statunitensi-. E ha vissuto fedelmente in questa convinzione, descrivendosi spesso pubblicamente come "un povero abituato alle piccole cose e al silenzio».

1 commento:

  1. Quante cose vorrei dirti o Santo Padre in questi giorni che ricorre l’anniversario della tua elezione a successore di Pietro, quante emozioni vorrei descrivere quando ti osservo nelle tue vecchie foto.Te sei sempre lì con il tuo sorriso.Ed
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Seppur breve è stato il tuo pontificato e se anche hai scatenato critiche nelle alte gerarchie ecclesiastiche quando hai trattato temi come la maternità di Dio, nel cuore degli uomini hai fatto sgorgare fiumi di amore e di gioia pura.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    In quegli anni Roma bagnata dal sangue di molti innocenti ha vissuto per pochi giorni un ondata ed un profumo di intensa spiritualità, il tuo sorriso, le tue parole, hanno lasciato un segno dentro di noi.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Te che non sei mai stato un reggente, come invece la storia della chiesa ha sempre identificato il successore di Pietro, ma un semplice e puro missionario, il catechista di Gesù, la Tua umiltà, la Tua semplicità ci parlavano di Dio Padre,Figlio e Spirito Santo.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Qualcuno ti voleva far passare come un pontefice malato e fragile , invece eri forte, la tua forza era quella di riuscire a trasmettere a tutti gli uomini con semplicità, il messaggio dell’amore di Dio,come la Tua forza sarebbe stata anche quella di voler trasformare la Chiesa da “business” a casa dei poveri.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Sei stato per noi un'impronta del passaggio di Dio sulla terra, ed anche se la tua tomba è semplice , scarna senza i fiori degli uomini lì, si percepisce il profumo inebriante del Cielo.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Te ora respiri il profumo del Cielo, il profumo della vita eterna.Te ora vivi nella Luce del Cielo, in quel Cielo dove la notte non esiste e dove la purezza dei giusti riempie il tutto di una Luce bianca e limpida, ed in quel Cielo dove Dio Padre stringe a sé tutte le creature speciali come Te.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    La Tua Santità seppur non riconosciuta agli occhi della Chiesa è grande agli occhi di Dio Padre e degli ultimi.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.
    Tu sei Lì che ci guardi e proteggi, che ci guidi e difendi,sei ora un Angelo tra gli Angeli, un Santo tra i Santi, fa o Nostro Santo Padre che la Tua Luce, il Tuo sorriso illumini sempre il percorso di vita nostro e delle nostre famiglie.
    Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

    Ti voglio bene Santo Padre, Patrizia.

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