mercoledì 17 ottobre 2012

«Quella di Luciani fu morte naturale»

Canale d’Agordo, il postulatore Dal Covolo ne è certo dopo aver esaminato i documenti della causa di beatificazione

di Francesco Dal Mas
CANALE D’AGORDO. Alla vigilia del primo centenario della nascita di Albino Luciani, il futuro papa Giovanni Paolo I, che porterà domani a Canale numerosi pellegrinaggi, fra i quali quelli di Belluno e Vittorio Veneto, viene chiarito, probabilmente in via definitiva, il giallo della morte. E la chiarificazione arriva da una fonte autorevole, quella del bellunese monsignor Enrico Dal Covolo, postulatore della causa di beatificazione.
Dalla documentazione sulla quale Stefania Falasca sta lavorando per preparare la “positio”, «vengono fuori delle novità interessanti, emergono nuovi dettagli sullo stato di salute di Papa Luciani e, grazie alle testimonianze (167 persone sentite) e ai documenti medici raccolti, la conferma definitiva che scagiona qualsiasi sospetto di morte indotta», ha detto ieri Dal Covolo.
Domani il monsignore di origini feltrine consegnerà al prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, cardinale Angelo Amato, una prima parte della “positio”, ovvero di tutta la documentazione raccolta sulle virtù eroiche, sulla vita e sul presunto miracolo compiuto da Giovanni Paolo I.
«Il giorno 17 consegneremo la “positio”, fa sapere infatti Dal Covolo, «da lì riprenderà il processo sul miracolo e sono convinto che entro poco tempo, non sappiamo di preciso quanto, il Papa sarà beato. Tutto è appeso a fili molto sottili, bisogna esser prudenti».
Ci vorranno, probabilmente, altri due o tre anni, mentre pare procedere più speditamente la causa di beatificazione di Paolo VI, il predecessore di Luciani. «Papa Benedetto XVI che ho incontrato qualche settimana fa», aggiunge Dal Covolo, «mi ha confermato di esser molto contento per questo passo in avanti verso la beatificazione e mi ha invitato alla prudenza. Lui sostiene con forza questa causa, con affetto e attenzione. Ha dato una benedizione speciale».
Quando l’allora cardinale Ratzinger venne a Belluno, pochi mesi prima di essere eletto papa, confermò infatti di pregare ogni giorno Luciani come fosse già santo. Ed è quanto accade anche ai pellegrini che si recano a Canale d’Agordo. Riscontri puntuali della morte naturale di Luciani si ricavano anche dall’ultimo libro di Ivan Marsura, che sempre domani sarà consegnato al Papa. Marsura ha ascoltato il medico personale di Luciani, Antonio Da Ros, che vive a Vittorio Veneto, uno dei suoi segretari, monsignor Jhon Magee, già segretario di papa Luciani e ora vescovo in Inghilterra, una guardia svizzera che aveva accesso, in quei tempi, all’appartamento pontificio. Tutti hanno escluso il decesso indotto.
È pur vero che il dottor Da Ros ha riconfermato che Luciani, in quel periodo, si trovava in buone condizioni di salute, ancorché negli ultimi giorni avesse le gambe gonfie, come successivamente testimoniò l’allora vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Maffeo Ducoli.

1 commento:

  1. In quest'articolo c'è un errore: mons. Magee non è vescovo in Inghilterra ma lo è stato a Cloyne, Irlanda.

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