lunedì 15 ottobre 2012

" Mio fratello Papa seppe tutto a Fatima "

L' INTERVISTA / L' OTTANTUNENNE CONGIUNTO DI GIOVANNI PAOLO I SVELA PER LA PRIMA VOLTA PARTICOLARI INEDITI SULLA VITA E SULLA FINE DI ALBINO

Edoardo Luciani: suor Lucia gli predisse il Pontificato e subito dopo la morte " Quando torno' da quel viaggio venne qui in paese ed era sconvolto A un' altra religiosa rivelo' che il suo successore sarebbe stato straniero "


----------------------------------------------------------------- L'INTERVISTA / L'ottantunenne congiunto di Giovanni Paolo I svela per la prima volta particolari inediti sulla vita e sulla fine di Albino "Mio fratello Papa seppe tutto a Fatima" Edoardo Luciani: suor Lucia gli predisse il Pontificato e subito dopo la morte "Quando torno' da quel viaggio venne qui in paese ed era sconvolto A un'altra religiosa rivelo' che il suo successore sarebbe stato straniero" DAL NOSTRO INVIATO CANALE D'AGORDO (Belluno) - "E' venuto fin quassu' per parlare con me? E cosa vuole che abbia da dirle, io? Ho 81 anni, sono vecchio, e anche un po' sordo...". Invece ha tante cose da dire Edoardo Luciani, fratello di quel "Papa del sorriso" di cui si parla in questi giorni, tra ventennale dell'elezione e ventennale della morte. Ha tanto da dire lui, e ha tanto da dire anche questo piccolo paese di montagna che ha avuto un Papa e che non fa nulla per esibirlo, salvo una statua discreta, quasi nascosta dietro la porta d'ingresso della chiesa parrocchiale. Non si riesce a capire davvero chi fu papa Luciani se non si viene qui, in questo suo piccolo paese, se non si parla con i suoi familiari, se non si entra nella casa dov'e' nato, una vecchia casa da montanari dove nulla, ne' una targa ne' un busto, ricorda l'illustre inquilino. Parli con Edoardo Luciani e ti sembra di vedere, come in uno specchio, l'umilta' e la semplicita' di un pontefice che aveva sorpreso e colpito milioni di persone, con quel modo di fare da parroco, cosi' inedito in quella cattedra. "Lei e' del Corriere? Ah, ma io non leggo il Corriere, compro solo il Gazzettino la domenica. Comunque venga su, ha fatto tanta strada, un bicchiere di vino se l'e' meritato". Ottantun anni, ex maestro di scuola elementare, ex sindaco del paese ("Tre volte ho fatto il sindaco. Per chi? Ma per la Dc, si capisce!"), dieci figli e ventitre' nipoti: un esercito, ma neanche un prete ne' una suora. "Come mai? Mah, ce l'ha chiesto anche il segretario del Santo Padre, l'anno scorso, mentre eravamo a cena da lui: "Come mai nessun sacerdote?". Ma prima di noi ha risposto il Papa: "Lo Spirito soffia dove vuole". "Lei mi chiede di mio fratello, mio fratello papa. Ma i ricordi piu' cari che ho sono quelli di quando eravamo ragazzi, e andavamo in montagna insieme. Partivamo all'una e mezza, al massimo alle due di notte: cosi' vedevamo l'alba dalle cime. Lui era cinque anni piu' vecchio, per me era una guida. Un uomo semplice, e' vero. Ma non ingenuo. Dopo cinque minuti che aveva davanti una persona, l'aveva gia' "pesata". Era un furbo, altro che. Furbo, che non vuol dire furbastro". Un Papa che e' durato un soffio. "Ha sorriso solo 33 giorni", titolo' il Corriere il 30 settembre 1978. C'e' chi dice che Albino Luciani sapesse tutto. Sapeva qual era il suo destino, sapeva che sarebbe diventato Papa e che sarebbe morto poco dopo. Forse glielo rivelo' suor Lucia, l'ultima delle veggenti di Fatima ancora in vita. "Guardi, almeno un fatto e' certo e posso confermarglielo io, perche' e' una cosa che ho visto con i miei occhi, e che ho sentito con le mie orecchie. Nel marzo del '78, quando era patriarca di Venezia, ando' in pellegrinaggio a Fatima. Al ritorno venne qui a Canale per guidare in parrocchia una meditazione sulla Quaresima. Siccome in canonica non c'era il riscaldamento, e faceva freddo, e lui era malato, venne a stare qui da me. Il giorno del suo arrivo io ero stato a Belluno, e rincasai verso sera. Mia moglie mi venne incontro e mi disse: "Guarda che se ne sta sempre solo, pare che stia poco bene". Lo vidi qui, in questa stanza, che e' poi quella dov'e' nato. Guardi, era seduto proprio li' dov'e' seduto lei adesso. Solo e pensieroso. Gli chiesi cos'avesse. Mi rispose: "Sai che sono stato a Fatima?". Certo, dissi. "Ma sai anche che suor Lucia mi ha mandato a chiamare, e mi ha voluto parlare?". Questo no, questo non lo sapevo, risposi. E lui: "Sai che continuo a pensare a quello che mi ha detto?". Subito dopo prese il breviario e ando' in camera a pregare". E non aggiunse altro? "No. Il giorno dopo era ancora cosi', strano, e ancora mi disse che continuava a pensare a quello che gli aveva detto suor Lucia. Non mi ha mai voluto svelare il contenuto di quel colloquio a Fatima. Quando mori', il suo segretario, che l'aveva accompagnato a Fatima, mi racconto' che quel colloquio con suor Lucia era durato due ore, che mio fratello ne era uscito sconvolto e che per tutto il viaggio di ritorno non aveva aperto bocca. Posso dirlo? Secondo me lui sapeva che sarebbe diventato Papa, e che sarebbe morto poco dopo". E ci sarebbero altri segnali, altri indizi in questo senso? "Quando e' morto, abbiamo ricevuto una lettera da Manila. Ci riferivano che poche ore prima che mio fratello morisse, durante una conferenza pubblica, l'arcivescovo di Manila, cardinale Jaime Sin (ancora vivo e in carica, ndr) aveva raccontato che il giorno dell'insediamento era andato a complimentarsi con lui, e Albino gli aveva risposto: "Ma il mio pontificato sara' breve". E non e' l'unica testimonianza di una simile "profezia". "No, una cosa simile ce l'ha detta suor Vincenza Taffarel, la religiosa infermiera che l'ha seguito fin dai tempi in cui era vescovo di Vittorio Veneto. Ci ha raccontato che un giorno, nello studio del pontefice, lui le disse: "Su questa sedia rimarro' poco, perche' presto ci sara' uno straniero". Chissa' quanti sorrideranno, increduli. C'e' pero' un altro fatto, misterioso, che chiunque puo' verificare, perche' e' un fatto pubblico, ed e' stato pure filmato. Il 16 settembre 1972 papa Paolo VI, diretto al congresso eucaristico di Udine, fece sosta a Venezia, dove Luciani era patriarca. Nella piazza gremita dai fedeli Paolo VI, con un gesto senza precedenti, si tolse la stola papale e la mise sulle spalle di colui che sei anni piu' tardi gli sarebbe succeduto. "Io c'ero, quel giorno. Ricordo benissimo che Paolo VI, prima di dare la stola a mio fratello, si giro' verso la folla come per dire: guardate bene cosa sto facendo, e cercate di capirne il significato. Albino divento' rosso come non l'avevo mai visto, e a me vennero i brividi". Ricorda l'ultima volta che vide suo fratello? "Ricordo. Mi saluto' come non aveva mai fatto, abbracciandomi piu' volte. E guardi che non ci eravamo mai abbracciati, io e lui, neanche da ragazzi... Eppure, quando ci lasciammo torno' indietro, mi raggiunse all'ascensore e mi riabbraccio' ancora una volta". E se l'avessero ucciso? C'e' chi ha scritto dei libri, su quest'ipotesi. Il primo fu David Yallop, con quel suo "In nome di Dio". "Hanno messo insieme una serie di "gialli" che non stanno in piedi. Come quello dell'orologio scomparso. "Dov'e' finito l'orologio del papa?", si chiede Yallop. Guardi li' dov'e' finito", dice Edoardo Luciani, e indica il polso di sua moglie. Eccolo qui, l'orologio che fu prima di Paolo VI e poi di Giovanni Paolo I. Sul retro della cassa e' inciso lo stemma di papa Montini. + un Longines di metallo, un orologio economico. Michele Brambilla 


----------------------------------------------------------------- UN NUOVO LIBRO E due sere prima di spirare previde l'avvento di Wojtyla MILANO - Agli "indizi" riferiti da Edoardo Luciani nell'intervista qui sopra, se ne aggiungono ora altri che confermano l'ipotesi di una misteriosa "conoscenza", da parte di Albino Luciani, di cio' che gli sarebbe accaduto. Due sono raccontati in un libro appena uscito e scritto da due giornalisti del "Giornale", Andrea Tornielli e Alessandro Zangrando. In questo libro, "Papa Luciani, il parroco del mondo" (Edizioni Segno di Udine, 225 pagine, 20.000 lire), si riferisce un particolare, finora inedito, che da' un significato nuovo al clamoroso gesto di Paolo VI. Tornielli e Zangrando hanno scoperto che la mattina del 16 settembre 1972, alle 7.30, poco prima di partire per Venezia, Papa Montini scrisse di suo pugno una "nota complementare" al suo testamento. Quel giorno, quindi, Paolo VI pensava alla sua morte, e al suo successore. E con un gesto senza precedenti nella storia della Chiesa si tolse la stola papale per metterla sulle spalle di chi sarebbe stato, sei anni piu' tardi, il futuro pontefice. Sempre nel libro "Papa Luciani, il parroco del mondo" e' riportato anche il racconto di John Magee, oggi vescovo irlandese. Magee ricorda che due sere prima di morire Luciani gli disse che presto al suo posto sarebbe stato eletto quel vescovo che, al conclave, stava seduto davanti a lui. E di fronte a Luciani, al conclave, era seduto proprio Karol Wojtyla. Un'altra testimonianza sul misterioso presentimento di papa Luciani e' quella di monsignor Maffeo Ducoli, vescovo emerito di Belluno - Feltre, che in un'intervista che apparira' sul prossimo numero di "Tracce", mensile di Comunione e liberazione, racconta di una telefonata la sera dell'elezione e di una cena due giorni prima della morte. -------------------------------------------------------------


---- LA VITA * NASCITA Giovanni Paolo I nasce a Forno di Canale (Belluno), il 17 ottobre 1912 * LA MISSIONE Nel 1935 e' ordinato sacerdote * PONTIFICATO Il 26 agosto 1978 diventa Papa. Muore 33 giorni dopo, il 28 settembre 1978


Brambilla Michele

(16 settembre 1998) - Corriere della Sera

1 commento:

  1. Quest'articolo del Corriere della Sera è del 1998. Il link si trova pure nel post precedente.

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