domenica 10 maggio 2015

"Papa Albino Luciani non sarà beato subito"

L'intervista

Il vescovo Pizziolo: «Per me è già santo, diciamo che l’annuncio subisce un ritardo». «La diocesi è realtà viva, c’è sensibilità e fiducia per la tradizione cristiana»


INVIATO A VITTORIO VENETO. Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, già vescovo di Vittorio Veneto, non sarà santo subito. Nemmeno beato: il miracolo non è stato riconosciuto dalla commissione di esperti. «Per me è santo, ma occorre attendere. Il cammino ha le sue regole». Il successore, monsignor Corrado Pizziolo, in questa intervista fa il punto della situazione religiosa e sociale nella diocesi che comprende anche parte di Sacile, Brugnera e Caneva.

Eccellenza, la gente attende l’annuncio della beatificazione di Albino Luciani, suo predecessore alla guida di questa diocesi.

«Il processo è bloccato in quanto quello che si riteneva un miracolo operato non è stato approvato dalla commissione per la beatificazione: si trattava di una guarigione attraverso l’invocazione del pontefice, che non è stata riconosciuta come tale. Questo, ad ogni modo, dimostra che la Chiesa si muove con scrupolo e serietà. Occorre, dunque, attendere un evento prodigioso e non spiegabile e da lì ripartire. Sono convinto della santità di papa Luciani, ma il cammino ha le sue regole. Al momento non è noto un nuovo miracolo. I tempi si sono allungati, quindi, allo stato, nulla è programmabile».


Articolo completo qua:  http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2015/04/26/news/l-intervista-parla-pizziolo-1.11309219


Via i rosari dalla statua del Papa

Spogliata l’effigie di Luciani, sconcerto a Ceneda: sospetti su una donna. Il parroco minimizza






VITTORIO VENETO. Spogliata dei rosari la statua di Papa Luciani. Incredulità ieri mattina in piazza Giovanni Paolo I a Ceneda per la scomparsa di decine di coroncine collocate sull’effigie del pontefice, già vescovo di Vittorio Veneto.
Il parroco don Silvano De Cal, minimizza: «Sarà stato qualcuno un po’ zelante che aveva desiderio di recitare il rosario nel mese di maggio nella propria casa». I rosari sono stati trovati ammucchiati all'interno della cripta della cattedrale vittoriese, davanti alla grotta della Madonna di Lourdes.
«Giovedì sera erano ancora attorcigliati tra le mani della scultura», raccontano alcuni testimoni. L’azione sarebbe stata compiuta, secondo alcune voci, ieri mattina da una donna che non è ancora stata identificata.
Le manifestazioni spontanee di devozione popolare erano iniziate tre anni fa quando un ignoto fedele sistemò per primo tra le mani della statua di Papa Luciani una corona del rosario. Un esempio presto seguito da altri. Nel tempo è divenuto un luogo di preghiera e di ex voto, una pellegrinaggio silenzioso e continuo per il Papa del sorriso, pregato da molti già come un santo.
Il quartiere vittoriese, intanto, si divide sull’opportunità o meno di lasciare i rosari esposti. «Li avrei visti meglio raccolti in una teca», sottolinea un sacerdote. C’é chi afferma di averne visto qualcuno a terra, c’è pure chi riferisce di altri gesti non proprio religiosi: qualche passante avrebbe tentato di portarsene uno a casa.