lunedì 25 luglio 2016

Papa Luciani santo? Spunta miracolo per causa beatificazione

Pubblicato il 8 luglio 2016

di Redazione Blitz



ROMA – Papa Luciani santo? Spunta miracolo per causa beatificazione. La causa di beatificazione per stabilire la santità di Papa Giovanni Paolo I, il predecessore di Wojtyla al soglio pontificio che durò solo un mese, aggiunge alla corposa documentazione un miracolo che sarebbe avvenuto in Centro America quando Albino Luciani era ancora patriarca di Venezia.
Un altro miracolo non convinse. Miracolo sul quale si mantiene il più stretto riserbo. Il nuovo postulatore della causa di Papa Luciani  – altra novità – è il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, che ha sostituito il cardinale Del Covolo. Il motivo di tanta prudenza sta soprattutto nella delusione per un altro presunto miracolo attribuito all’amato e sfortunato pontefice morto a 66 anni il 29 settembre 1978 dopo appena 33 giorni di pontificato.
La presunta guarigione miracolosa, attribuita all’intercessione di Giovanni Paolo I, di Giuseppe Denora, un fedele pugliese della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, che si ristabilì in pieno da un tumore maligno allo stomaco apparentemente senza spiegazioni scientifiche, non ha convinto la commissione medica vaticana.
Per Ratzinger Papa Luciani è già santo. E’ emerso che tra le numerose testimonianze raccolte nell’istruttoria coordinata dal precedente postulatore, il salesiano monsignor Enrico Dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, ce n’è una anche del Papa emerito Benedetto XVI. Una circostanza mai accaduta prima d’ora nella storia della Chiesa: Joseph Ratzinger, depositando una sua testimonianza scritta a inchiesta diocesana già conclusa, l’ha potuto fare proprio in quanto Pontefice emerito, quindi non coinvolto direttamente nel giudizio finale sulla causa.
Già nel 2004, tra l’altro, l’allora cardinale Ratzinger, giunto a Belluno per una conferenza in veste di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, disse ai cronisti che lui pregava Giovanni Paolo I come fosse già santo.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/papa-luciani-santo-spunta-miracolo-per-causa-beatificazione-2505617/


Un Museo per Papa Luciani

16/07/2016 13:33

Inaugurerà il prossimo 26 agosto a Canale d'Agordo, in provincia di Belluno


Giovanni Paolo I: quei 33 giorni di Pontificato che hanno lasciato un segno indelebile

Arriva nel cuore delle Dolomiti, a Canale d'Agordo, in provincia di Belluno, il Museo dedicato a Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani: un Pontificato, il suo, che durò solo 33 giorni. Trentatre, come gli anni di Nostro Signore Gesù su questa terra. Un Papa che è stato amato, rispettato, e che ancora oggi è ricordato nonostante la sua troppo breve permanenza sul trono di Pietro. Il progetto del Museo reca la firma degli Architetti Antonio Pollazzon e Willi Guidolin, che hanno curato la ristrutturazione dell'edificio. L'allestimento interno viene invece da uno studio dell'Architetto Marino Baldin, affiancato dal curatore del Museo Loris Serafini. Un tempo in quei locali c'era il Municipio, proprio sulla piazza, il palazzo è sottoposto a vincolo ambientale, paesaggistico e storico: quattro piani, 380 mq per la mostra e 600 per il Centro Studi. Poi, in un corpo edilizio adiacente, l'ex albergo Cavallino, è previsto lo spazio per le varie attività logistiche al Museo: l'obiettivo è quello di creare un polo culturale per cittadini e turisti. Il buon Papa Luciani ne sarebbe contento. Recita infatti un passo del comunicato stampa che annunciò il progetto del Museo: "Il complesso, dall’atmosfera arcaica e maestosa, ma al contempo calda e accogliente, appare dunque perfettamente adatto ad inquadrare Albino Luciani, quasi come si trattasse di una 'grande casa' costruita apposta per accogliere lui e i suoi fedeli, esaltando il valore iconico della figura del Santo Padre". L'Agordino è il territorio che diede i natali a Giovanni Paolo I il 17 ottobre 1912, un luogo che lo rappresenta dunque simbolicamente anche perché costituì per lui il posto dove formò la sua personalità sia dal punto di vista culturale che spirituale. Vi tornò anche da vescovo, e da cardinale, a testimoniare così il suo legame con quella terra. E nacque proprio a Canale d'Agordo, Albino Luciani. All'epoca era Forno di canale, in mezzo alla Valle del Biois. Una terra che dalla morte del Santo Padre, avvenuta il 28 settembre 1978, è diventata meta di pellegrinaggio. Nessun luogo d'Italia, insomma, avrebbe avuto maggiore significato che questo spicchio di mondo incastonato nelle Dolomiti, per celebrare degnamente la figura di questo Papa scomparso troppo presto e che ha saputo lasciare un segno indelebile nella comunità cristiana pur nel brevissimo tempo che gli venne concesso. Si chiama MUSAL, Museo Albino Luciani, ed è stato voluto fortemente dal Comune di Canale d'Agordo e dalla Fondazione Papa Luciani. Quest'ultima venne istituita nel 2009, è un ente senza scopo di lucro creato per far conoscere al meglio la figura di Papa Luciani. A dare cita alla Fondazione la stessa amministrazione comunale, con la volontà precisa proprio di dare il via al Museo che sta per essere inaugurato e al centro studi, ma anche per gestire i tantissimi fedeli che si recano in pellegrinaggio nei luoghi simbolo di Papa Albino Luciani. Un lavoro, quello della Fondazione, che prende il via nel 2010, e da allora ha lavorato instancabilmente per arrivare ai traguardi di oggi. Nel frattempo, nel corso degli anni, essa si è occupata di organizzare eventi, presentazioni di libri, conferenze, incentrati sulla figura del Pontefice, ma si è anche impegnata su tematiche di solidarietà sociale a vari livelli. Insomma ha cercato, negli anni, di portare avanti proprio la missione di Luciani, quella pastorale.

La data del 26 agosto, prevista per l'inaugurazione del Museo,non è casuale: fu in quel giorno del 1978 che Albino Luciani salì al Soglio Pontificio.

I pellegrini avranno così una nuova meta per ricordare la bella figura di questo Pontefice, e riflettere sulla sua semplicità, sul suo donarsi ai bisognosi, sulla sua umiltà. Un Museo che si inquadra in un territorio ricco di bellezze artistiche, storiche, paesaggistiche, naturalistiche, il territorio di Agordo, centro della valle del Cordevole e dell'Agordino.

L'amministrazione della Fondazione è affidata a Chiara Fontanive, affiancata dal curatore del Museo Serafini e da Laura Busin, responsabile della biblioteca specializzata. Figure che operano di concerto con il sindaco Rinaldo de Rocco, con il vicesindaco Marco Arcieri e con il consigliere comunale Paola Binotto.

Quattro piani per raccontare la pastoralità e l'umiltà di un Pontefice ancora molto amato e per illustrare le bellezze paesaggistiche locali


"Trasmettere i valori e le opere"

 Filmati originali e contributi audio coinvolgeranno i fedeli, saranno esposti oggetti, musiche, scenografie

Quanto al Museo, una parte dell'esposizione sarà dedicata alla benefattrice tedesca Leni Wittke, che si impegnò a tener vivo il ricordo di Albino Luciani, e alla benefattrice Lina Zandò che donò al Comune gli stabili del Museo.

“Per riuscire a raccontare la vita, il percorso culturale e religioso del Santo Padre e per trasmettere i valori e le opere che lo hanno reso profondamente amato da tutti - dicono Baldin e Serafini - abbiamo voluto creare un’atmosfera calda e coinvolgente, grazie allo studio di un percorso che non fosse esclusivamente scientifico e didattico con documenti ed oggetti di vario genere, ma che fosse anche emotivamente coinvolgente con filmati e audio che ripropongono la voce di Albino Luciani”.

Un percorso quindi anche sensoriale, che lascerà emergere la personalità di Albino Luciani insieme ai luoghi in cui egli nacque e visse e dove maturò la sua vocazione. Oggetti, musiche, scenografie disposti lungo i quattro piani del Museo: due stanze nel seminterrato per raccontare la storia e il tessuto sociale della Valle del Biois, la storia della Pieve di Canale nel primo locale, i personaggi illustri del territorio, in ambito artistico, culturale e religioso nel secondo. Al primo piano troveremo tre ambienti, con la storia di Canale d'Agordo e la vita di Albino Luciani in questo paese che gli diede i natali e in cui visse l'infanzia e la giovinezza, fino all'ordinazione pastorale. Sarà raccontata anche l'opera dei parroci don Antonio Della Lucia e don Filippo Carli, che per il giovane Albino furono importanti punti di riferimento. E poi il periodo degli studi del giovane fino alla sua consacrazione e al periodo che trascorse nella diocesi di Belluno. Al secondo piano saranno raccontati gli undici anni di episcopato nella diocesi di Vittorio Venero, l'esperienza del Concilio Vaticano II e i nove anni del patriarcato di Venezia, quindi la nomina a Cardinale del 1973. C'è anche un piccolo locale che ospita la ricostruzione ambientale del Conclave del 1978, quello in cui Albino Luciani divenne Pontefice. L'ultima stanza di questo piano di esposizione ci trascina quindi a quei 33 giorni di Pontificato, che in fondo nel cuore dei fedeli durano fino alla contemporaneità: e infatti proprio alle testimonianze dei fedeli è dedicato un settore del Museo.

emoriconi@ilgiornaleditalia.org

Emma Moriconi

http://www.ilgiornaleditalia.org/news/la-nostra-storia/879251/Un-Museo-per-Papa-Luciani.html

venerdì 10 giugno 2016

PAPA GIOVANNI PAOLO I: 33 GIORNI DI PONTIFICATO CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO

Una Fondazione e un Museo dedicati a Papa Giovanni Paolo I per far conoscere la figura di Albino Luciani, la storia e la bellezza dei territori dove è cresciuto.

 

http://www.fondazionepapaluciani.it  
Milano,
 
La Fondazione Papa Luciani Giovanni Paolo I di Canale d’Agordo (Belluno), istituita nel 2009, è un ente senza scopo di lucro creato per far conoscere la figura di Albino Luciani (futuro papa Giovanni Paolo I), nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, ora Canale d’Agordo, e salito al Soglio Pontificio il 26 agosto 1978, dopo essere stato vescovo di Vittorio Veneto e patriarca di Venezia.
Il suo pontificato di soli 33 giorni ha lasciato un segno indelebile nei fedeli che, ancora oggi, lo ricordano con grande affetto, come testimonia il flusso ininterrotto di pellegrini giunti in visita al suo paese natale dal 28 settembre 1978 - data dell’improvvisa e prematura scomparsa - fino ai giorni nostri.
Per accogliere adeguatamente i fedeli, gestendo i gruppi durante il soggiorno con il sostegno di volontari, e per svolgere le numerose attività culturali, l’amministrazione comunale ha dunque dato vita alla Fondazione, che si occupa anche di:
- creare e gestire un nuovo Museo, di prossima apertura, sulla figura, l’opera e il pensiero di Albino Luciani;
- costituire il più completo centro studi specializzato su Giovanni Paolo I grazie alla realizzazione e all’apertura al pubblico di una biblioteca dedicata che raccolga libri, rassegna stampa, testimonianze audiovisive, fotografie e sia consultabile da tutti gli interessati.

PAPA GIOVANNI PAOLO I: 33 GIORNI DI PONTIFICATO CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO

- offrire la possibilità di consultare in forma digitale documenti e rassegna stampa relativi a papa Luciani;
- gestire i pellegrinaggi effettuati a Canale d’Agordo con servizi di assistenza ai gruppi che prenotano tramite la Fondazione;
- instaurare e coltivare rapporti con Enti culturali, Fondazioni o Istituzioni accomunati da medesimi scopi, per far nascere collegamenti tra luoghi e realtà diverse;
- valorizzare la Valle del Biois, dando vita a una rete di collaborazioni per sviluppare ed implementare un’economia etica.

Dal 2010 la Fondazione pianifica un ricco calendario di appuntamenti estivi per promuovere la figura di Albino Luciani, la storia e le bellezze del territorio dove è nato e cresciuto. Tra questi ci sono la presentazione di libri o l’organizzazione di mostre, concerti, letture, conferenze e incontri.
Inoltre, nel 2012 è stato celebrato il centenario della nascita del Pontefice con un programma di iniziative ed eventi dedicati, racchiusi sotto un unico logo realizzato per l’occasione.
Da ricordare, infine, le numerose attività a scopo sociale e umanitario svolte negli anni passati, come l’accoglienza di profughi nell’ambito del progetto “Emergenza migranti dal Nord Africa” o l’importante iniziativa relativa alla costituzione di un apposito centro diurno per gli anziani abitanti della Valle di Biois, in collaborazione con gli enti locali che si occupano di servizi e volontariato.
L'amministrazione della Fondazione è affidata a Chiara Fontanive affiancata da Loris Serafini, attuale curatore del museo, e da Laura Busin responsabile della biblioteca specializzata. L'organo amministrativo opera in concerto con il consiglio di indirizzo formato dal Sindaco Pro tempore di Canale d'Agordo Rinaldo de Rocco, dal Vicesindaco Marco Arcieri - ideatori questi ultimi già dal 2008 di una nuova proposta di turismo religioso - e da Paola Binotto consigliere comunale.

Il Museo avrà sede presso l’antica sede della Confraternita dei Battuti ed ex municipio, un palazzo storico risalente al 1600 e restaurato attraverso un intervento mirato, situato accanto alla parrocchia di San Giovanni Battista nel centro del paese.
Una parte dell’esposizione verrà dedicata alla benefattrice tedesca Leni Wittke, che si impegnò a tener vivo il ricordo del Santo Padre, e alla benefattrice Lina Zandò, che donò al Comune di Canale d’Agordo gli stabili del Museo.
Un percorso culturale ricco e prezioso, alla scoperta di una figura religiosa entrata in soli 33 giorni nel cuore della gente.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.fondazionepapaluciani.it

http://www.informazione.it/c/B0783603-936A-4D0D-91AC-12AC681357DB/PAPA-GIOVANNI-PAOLO-I-33-GIORNI-DI-PONTIFICATO-CHE-HANNO-LASCIATO-IL-SEGNO

giovedì 26 maggio 2016

Papa Luciani, il museo apre il 26 agosto

Canale d’Agordo. È stata scelta la data in cui è salito al soglio pontificio. Ultimi lavori nella struttura




CANALE D'AGORDO. Il nuovo museo dedicato a Papa Luciani sarà inaugurato il 26 agosto, nell'anniversario dell'elezione a pontefice dell'illustre 'compaesano'. Con ogni probabilità sarà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a presiedere la cerimonia, in occasione della solenne concelebrazione in piazza a Canale, con la partecipazione del nuovo vescovo Marangoni. Il Museo ha sede presso l'antica sede della Confraternita dei Battuti ed ex municipio, un palazzo storico risalente al 1600 e restaurato attraverso un intervento mirato, accanto alla parrocchia di San Giovanni Battista, nel centro del paese. Si sta per completare, in questi giorni, l'allestimento delle sale, quindi Loris Serafini, il direttore, e i suoi collaboratori procederanno alla collocazione dei materiali.

Una parte dell'esposizione verrà dedicata alla benefattrice tedesca Leni Wittke, che si impegnò a tener vivo il ricordo di Luciani, e alla benefattrice Lina Zandò, che donò al Comune gli stabili del Museo.

Un percorso culturale ricco e prezioso, alla scoperta di una figura religiosa entrata in soli 33 giorni nel cuore della gente. Luciani, nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, ora Canale d'Agordo, è salito al soglio pontificio il 26 agosto 1978, dopo essere stato vescovo di Vittorio Veneto e patriarca di Venezia. Il suo breve pontificato ha lasciato un segno indelebile nei fedeli che, ancora oggi, lo ricordano con grande affetto, come testimonia il flusso ininterrotto di pellegrini in visita al suo paese natale dal 28 settembre 1978 - data dell'improvvisa scomparsa - fino ai giorni nostri.

Per accogliere adeguatamente i fedeli, gestendo i gruppi durante il soggiorno con il sostegno di volontari, e per svolgere le numerose attività culturali, l'amministrazione comunale ha dunque dato vita nel 2008 alla Fondazione, che si occupa anche di creare e gestire il Museo, di costituire il più completo centro studi specializzato su Giovanni Paolo I grazie alla realizzazione e all'apertura al pubblico di una biblioteca dedicata che raccolga libri, rassegna stampa, testimonianze audiovisive, fotografie, e sia consultabile da tutti, e di offrire la possibilità di consultare in forma digitale documenti e rassegna stampa surelativi a papa Luciani. La fondazione gestisce anche i pellegrinaggi effettuati a Canale con servizi di assistenza ai gruppi che prenotano tramite essa.

Tra i suoi scopi anche la valorizzazione della Valle del Biois, dando vita a una rete di collaborazioni per sviluppare ed implementare un'economia etica. Dal 2010 la Fondazione pianifica un ricco calendario di appuntamenti estivi per promuovere la figura di Albino Luciani, la storia e le bellezze del territorio dove è nato e cresciuto. Tra questi, la presentazione di libri o l'organizzazione di mostre, concerti, letture, conferenze e incontri. Numerose le attività a scopo sociale e umanitario svolte negli anni passati, come l'accoglienza di profughi nell'ambito del progetto "Emergenza migranti dal Nord Africa" o la costituzione di un apposito centro diurno per gli anziani della Valle di Biois,
in collaborazione con gli enti locali che si occupano di servizi e volontariato. L'amministrazione della Fondazione è affidata a Chiara Fontanive affiancata da Loris Serafini, attuale curatore del museo, e da Laura Busin responsabile della biblioteca specializzata.

Francesco Dal Mas

30 aprile 2016


http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2016/04/30/news/papa-luciani-il-museo-apre-il-26-agosto-1.13391733