venerdì 31 agosto 2012

XXXIV Anniversario dell'elezione - Canale d'Agordo, 26 agosto 2012


 - Pellegrinaggio annuale dell'autrice del blog -

Domenica scorsa, 26 agosto 2012, mi sono recata come faccio ogni anno dal 2002 al paese natale dell'amato Papa Giovanni Paolo I. Per la prima volta, il tempo non è stato clemente con noi, pellegrini, che ci siamo radunati per commemorare un nuovo anniversario dell'elezione al Soglio di Pietro. Ciò nonostante ho potuto notare come questo inconveniente non ha scoraggiato la gente a partecipare della Santa Messa sotto la pioggia, a tratti battente.
Quest'anno abbiamo avuto come ospite e celebrante il card. Ennio Antonelli.
Dopo la Santa Messa, alle ore 19:18, la stessa ora in cui è stato dato l'annuncio dell'elezione di Papa Luciani 34 anni fa, dal campanile della chiesa parrocchiale, abbiamo potuto ascoltare la registrazione di quell'annuncio e così andare indietro nel tempo a rivivere una giornata per molti di noi indimenticabile.
Un bel regalo ci ha fatto il Signore prima dell'ascolto della registrazione: smessa la pioggia, le montagne dietro la chiesa illuminate dal sole con lo sfondo ancora plumbeo ed i colori bellissimi del tramonto. Non ho potuto trattenere la contemplazione della natura!
Papa Luciani dal Cielo avrà sicuramente apprezzato questo dono meraviglioso della sua terra. Una terra che ha sempre amato. Una terra sempre bella e piena di storia. Una terra che ogni anno lo ricorda con amore e che adesso aspetta il giorno in cui, magari anche dal campanile della chiesa, si dia l'annuncio del giorno della tanto attesa beatificazione!

E adesso un po' di foto che ho fatto di quella giornata:


giovedì 30 agosto 2012

La via crucis dedicata a Papa Luciani rovinata dai cantieri

Festa per i 100 anni dalla nascita

A Canale d'Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I, si sta costruendo una centrale idroelettrica

di Rossella Minotti




Canale d'Agordo (Belluno), 26 agosto 2012 - Grandi festeggiamenti oggi a Canale d’Agordo, paese natale del «papa breve», quell’Albino Luciani che sedette al soglio di Pietro per soli 33 giorni. Oggi il suo paesino del Bellunese, strapieno di turisti e fedeli, assisterà alle celebrazioni per il centenario della nascita di un Papa che sta per diventare Beato, a seguito di un miracolo già dichiarato valido proceduralmente.


Ma se tanti sono i pellegrini che accorrono a pregare e a invocare miracoli, molti sono gli ostacoli che si frappongono a uno dei progetti più belli della zona dolomitica: realizzare la «via dei Papi», un cammino di pellegrinaggio spirituale che si snoda lungo i territori che non solo diedero i natali a Papa Luciani ma videro passare diversi pontefici durante brevi vacanze estive. Interrotta infatti la passeggiata che collega Falcade a Canale d’Agordo, addirittura rovinata la via crucis dedicata a Papa Luciani per i lavori di costruzione di una centrale idroelettrica che sfrutta il torrente Biois. Un business, quello delle acque del Bellunese, che è stato illustrato in una puntata di Report su Raitre. Affari che, denunciano dal Comitato Acqua Bene Comune, devastano la zona delle Dolomiti dichiarata sito Unesco patrimonio dell’umanità. «Ci sono ben 135 nuove domande di concessioni per derivazioni idroelettriche solo nella provincia di Belluno — denuncia Valter Bonan del Comitato — una sommatoria di interventi distruttivi non sostenibile».

Sullo sfruttamento delle acque nel Bellunese (il prossimo intervento prevede tre nuove concessioni proprio sullo splendido torrente Liera) il Comitato che difende le acque ha chiesto l’intervento della Procura. Ma anche sulla centrale in costruzione che ha bloccato la bella passeggiata pastorale le acque non sono calme.

«Si tratta di un lavoro faraonico — dice Lucia Ruffato del Comitato — il cui rilascio sarà ben poca cosa rispetto all’acqua che prenderà». Si difende il sindaco di Canale d’Agordo, Rinaldo De Rocco, eletto con una lista civica: «Posso dare ampie rassicurazioni che quando i lavori saranno finiti tutto verrà rimesso a posto, sono tranquillo. Quella via crucis l’ho fatta fare io per il trentennale dell’elezione al soglio pontificio di Papa Luciani. Anche quando si costruisce una casa i cantieri sono sempre un disastro». La centrale avrebbe dovuto essere finita già quest’estate. I lavori termineranno pare in autunno, ma cosa accadrà è da vedere.

«Ci si stringe il cuore — dicono alcuni abitanti — sulla vecchia strada c’erano formelle, sassi lavorati a mano, della via crucis, e sono spariti. Qualcuno ci ha detto che sono stati triturati per fare la massicciata. Già quando abbiamo saputo che dei tubi così grandi sarebbero passati sotto la stradina abbiamo capito che l’avrebbero rovinata completamente. Inoltre sono spariti i muretti che la sostenevano a monte e a valle, e adesso è più alta e più larga. Abbiamo seri dubbi che tutto possa tornare come prima. E poi che sia mancato proprio in questi giorni un percorso così importante, sia dal punto di vista spirituale che naturalistico, è assurdo».

di Rossella Minotti


Papa Luciani: umiltà e semplicità


25/08/2012 

Papa Luciani

PAPA LUCIANI

Era l'estate del 1978 nel primo conclave di un anno veramente unico nella storia della chiesa, veniva eletto al soglio pontificio Giovanni Paolo I


LORENZO CARLESSO
ROMA

Il 1978 fu ricordato come l’anno dei due conclavi. Nel giro di pochi mesi il Sacro Collegio dovette riunirsi due volte per eleggere il nuovo vescovo di Roma. Nel pomeriggio del 25 agosto si aprì il primo conclave, chiamato ad eleggere il successore di Paolo VI. Dopo la riforma di Papa Montini, che escludeva dal voto gli ultraottantenni, i cardinali elettori scesero a 112, su un totale di 130, poi ridottisi a 111, a causa dell’improvvisa scomparsa dell’arcivescovo di Nanchino, Yu Pin, deceduto appena giunto a Roma. Quarantotto le nazioni rappresentate all’interno del conclave.
  Un’altra novità fu introdotta con la rimozione dei tradizionali baldacchini, posizionati sopra ogni scranno. Al momento dell’elezione ogni cardinale abbassava il proprio in segno di rispetto e supremazia nei confronti del nuovo Papa, il cui baldacchino rimaneva alzato.

Nonostante la segretezza imposta agli elettori, successivamente si seppe che nella scelta del successore di Paolo VI i cardinali aveva indicato alcuni principi orientativi: la scelta di un italiano, la nomina di un pastore di diocesi, un’età media del candidato. Sulla scelta della nazionalità, però, non tutti concordavano; basti pensare che già nel corso del conclave di agosto l’arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, poi eletto nel secondo conclave tenutosi ad ottobre, ottenne alcuni voti, così come altri cardinali stranieri.
  Tra i candidati indicati dalla stampa figuravano gli italiani Sergio Pignedoli, segretario generale della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli o «De propaganda fide», e successivamente responsabile del Pontificio Consiglio per i non credenti, Sebastiano Baggio, arcivescovo di Cagliari e prefetto della Congregazione per i vescovi, Pericle Felici, cardinale protodiacono e segretario generale durante il Concilio Vaticano II, Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, stretto collaboratore di Paolo VI, che lo aveva voluto in Curia come sostituto alla Segreteria di Stato, Antonio Poma, presidente della Cei, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova e delfino di Pio XII, ed infine Albino Luciani, arcivescovo di Venezia. Tra i non italiani circolavano i nomi del cardinale Jean Villot, Segretario di Stato di Papa Montini, Franz König, arcivescovo di Vienna, tra i protagonisti del Concilio, Johannes Willebrands, arcivescovo di Utrecht, Eduardo Pironio, argentino di origine italiana, prefetto della Congregazione per i Religiosi e degli Istituti Secolari.

I candidati forti si ipotizzò fossero il tradizionalista Siri ed il progressista Benelli. Tra i due, emerse fin da subito un terzo, Albino Luciani, moderato, prelato semplice e di grande umanità, il quale però si riteneva fuori dai giochi. Il giorno prima di entrare in conclave scrisse alla nipote Pia: «Difficile trovare la persona adatta ad andare incontro ai problemi che sono croci pesantissime. Per fortuna, io sono fuori pericolo. È già gravissima responsabilità dare il voto in questa circostanza».  

  La prima votazione, tenuta la mattina del 26 agosto, fu breve. Lo scrutatore Antonio Ribeiro lesse probabilmente i nomi di Siri, Luciani, Felici, Poma, Baggio, Pignedoli, Benelli, Villot, Pironio, Willebrands e Wojtyla. Troppi per ilquorum dei 75 voti richiesti. La seconda votazione si tenne subito dopo. L’esito: un’altra fumata nera. Lo scrutinio però delineò chiaramente due candidati: il genovese Siri ed il veneziano Luciani. Dopo pranzo ripresero i lavori. La terza votazione fu ancora nulla, mentre la quarta fu quella buona. Dal comignolo della Sistina uscì però una fumata strana, il colore non era né bianco né nero, ma grigiastro. In Piazza San Pietro i fedeli pensarono ad un’alta fumata nera, ma alle ore 19 e 18 si aprirono le vetrate della loggia centrale della Basilica. Comparve la figura del protodiacono Felici, furono sistemati i microfoni. La suspense salì al massimo. Il cardinale annunciò: «Habemus Papam! Eminentissum ac reverendissimun dominum, dominum Albinum. Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Luciani. Qui sibi nomen imposuit Johannis Pauli Primi!».  

Dietro la croce, apparve Giovanni Paolo I, eletto al Soglio di Pietro si disse con 98 o 101 voti, comunque una delle più alte maggioranze registrate nel corso di un conclave, la cui durata fu di sole 26 ore. L’umanità e la simpatia di Luciani conquistarono fin da subito tutti. Indimenticabili i suoi trentatré giorni di pontificato. Un giorno per ogni anno di Cristo fu fatto notare. Nel corso delle sue quattro udienze generali, Luciani rivelò due caratteristiche peculiari della sua personalità: l’umiltà e la semplicità. Humilitas, il suo motto vescovile, significava «non umiltà, bensì impegno ad essere umili». La semplicità fu dimostrata dal dialogo tra il Papa ed i bambini, che egli chiamava a sé per spiegare la dottrina ai fedeli. Concetti chiari e diretti, che gli attirarono alcune critiche da parte di teologi, intellettuali ed esponenti della stampa.  



Quelle parole di Luciani su Lefebvre

http://2.andreatornielli.it/?p=4754



Anche Papa Luciani aveva a cuore la riconciliazione con l’arcivescovo tradizionalista Marcel Lefebvre. Lo ha rivelato al direttore di Tv2000, Dino Boffo, il segretario di Giovanni Paolo I, don Diego Lorenzi, nel corso di un’intervista in occasione del centenario della nascita del «Papa del sorriso» che sarà trasmessa domani alle 18.30 su Tv2000. «Il problema di Lefebvre – ha detto Lorenzi – che è ancora oggi all’ordine del giorno, era già nei pensieri e nelle preoccupazioni di Giovanni Paolo I». Il segretario del Pontefice racconta che, riferendosi alla vicenda di Lefebvre, Giovanni Paolo I gli diceva: «La tunica intonsa della Chiesa Cattolica romana ha uno squarcio». «E agognava – conclude don Lorenzi – che questa cucitura venisse ricomposta al più presto. Gli stava a cuore immensamente la compattezza del gregge, l’unità della Chiesa, più di altre cose di cui si interessava la stampa».

Nella recente biografia di Papa Luciani (edizioni San Paolo) scritta da Marco Roncalli, questo pomeriggio nuovamente valorizzata con la pubblicazione di ampi stralci da L’Osservatore Romano, viene ricostruito il pensiero e la preoccupazione del futuro Papa nei confronti dei lefebvriani. Una preoccupazione che risaliva agli anni precedenti l’elezione ed era stata da lui vissuta come una situazione di emergenza già durante il periodo veneziano. A partire, ad esempio, dall’omelia del 16 agosto 1976, quando il patriarca Luciani partì dalle antiche discordie dentro la Chiesa per arrivare a citare a quelle moderne che trovavano Paolo VI colpitodai casi Lefebvre e Franzoni. Pochi giorni prima, il 22 luglio, Paolo VI aveva infatti aveva sospeso a divinis il vescovo tradizionalista.

Accomunando i due casi nell’omelia Luciani disse: «Miei fratelli, sono stato amico fraterno di Franzoni cui do del “tu”; ho sentito molte volte Lefebvre parlare in Concilio. Sono sicuro che anni fa tutti e due accettavano in pieno le seguenti parole del Concilio: “Il romano Pontefice, in forza del suo ufficio, cioè di vicario di Cristo e pastore di tutta la Chiesa, ha su questa una potestà piena, suprema e universale, che può esercitare liberamente”. Come mai ora sia Franzoni che Lefebvre rifiutano espressamente queste parole? Per me è un dramma senza spiegazione… O, forse» continuava «la spiegazione è la conclusione stessa, che Paul Bourget ha dato al suo romanzo Le démon du midi: “Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finisce col pensare come si vive”…. Il pericolo può esistere anche per noi… Il Signore, invece, vuole si obbedisca alla gerarchia». Parole attuali ancora oggi.

Pubblicato il 25 agosto 2012 da Andrea Tornielli

martedì 28 agosto 2012

Papa Luciani e la famiglia nel ricordo del cardinale Antonelli

Devono accorgersi che li amiamo


Fedeli e fermi nella dottrina ma affettuosi, comprensivi e misericordiosi con le persone: l'orientamento di Papa Luciani è valido ancora oggi nella pastorale dei divorziati. A dirlo è il cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che domenica 26 agosto a Canale d'Agordo ha celebrato la messa nel trentaquattresimo anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo I. Presente anche il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich. Oltre duemila i fedeli che hanno partecipato alla celebrazione nonostante la pioggia. Nell'omelia il porporato ha ripercorso il pensiero di Albino Luciani sulle delicate questioni del matrimonio e della famiglia.
E «Giovanni Paolo I, nonostante il breve pontificato, ha avuto modo di mostrare grande considerazione per la dignità e la missione della famiglia, pur nella consapevolezza delle difficoltà che oggi essa incontra» ha detto il porporato, ricordando come «il 27 agosto 1978, il giorno successivo alla sua elezione, nel suo primo messaggio al mondo, ha voluto esortare le famiglie cristiane a “far argine alle ideologie distruttrici dell'edonismo che estingue la vita” e “a formare energie pulsanti di generosità, di equilibrio, di dedizione al bene comune”».
Quindi «il 6 settembre e il 13 settembre 1978, nelle udienze del mercoledì, Papa Luciani ha salutato gli sposi novelli con un breve insegnamento, ricco di sapienza, trasmesso con un linguaggio immediato, concreto, vivace, da grande catechista qual era». Parole «belle e simpatiche, amabili e cordiali» per «incoraggiare a guardare con fiducia al “per sempre” del matrimonio, senza lasciarsi tentare dallo scetticismo».
Un altro significativo intervento di Papa Luciani sulla famiglia è il discorso del 21 settembre 1978 ad alcuni vescovi americani in visita ad limina. Il cardinale ne ha riproposto un significativo passaggio: «Soprattutto è importante la indissolubilità del matrimonio cristiano. Sebbene sia una parte difficile del nostro messaggio, dobbiamo proclamarla fedelmente come parte della Parola di Dio e del mistero della fede. Nello stesso tempo dobbiamo rimanere vicini alla gente nei suoi problemi e nelle sue difficoltà. Devono accorgersi sempre che li amiamo». Due anni dopo, «muovendosi sulla stessa linea, Giovanni Paolo II avrebbe detto -- ha aggiunto il cardinale Antonelli -- che non bisogna abbassare la montagna, ma aiutare le persone a salirla con il loro passo, insegnando la verità del bene oggettivo senza compromessi e nello stesso tempo, riguardo alla responsabilità soggettiva, tenendo conto della debolezza umana, della cosiddetta legge della gradualità, secondo cui l'uomo conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita. Da una parte occorre indicare la giusta direzione e d'altra parte proporre con pazienza un cammino progressivo di conversione, di umiltà, di preghiera, di fiducia nella misericordia di Dio, di riflessione, di impegno generoso nel bene che si è capaci di fare. A questo orientamento dovrebbe ispirarsi la pastorale dei divorziati passati a nuova unione, i quali non possono essere ammessi alla comunione eucaristica finché rimangono nella loro situazione irregolare, ma devono ugualmente essere invitati a partecipare alla messa e alle attività ecclesiali, e devono sentirsi amati dalla Chiesa e da Dio».
In quello stesso discorso ai vescovi americani «Giovanni Paolo I sottolineava fortemente anche l'importanza della famiglia cristiana come soggetto di evangelizzazione». È un'eredità valida anche oggi. «In un tempo di secolarizzazione, di indifferenza religiosa e di neopaganesimo, è più che mai necessario -- ha detto il cardinale Antonelli -- che i cristiani scelgano Dio e Cristo in modo consapevole e deciso e coltivino un rapporto personale con il Signore. Oggi però scegliere Cristo significa anche scegliere il matrimonio e la famiglia. Infatti la crisi della fede è fortemente legata alla cosiddetta rivoluzione sessuale e la Chiesa viene accusata di essere arretrata, nemica della libertà e della gioia di vivere».
Il porporato ha ricordato che «il cristianesimo esalta l'amore dell'uomo e della donna, purché sia amore vero. Benedetto XVI, nell'enciclica Deus caritas est, insegna che l'amore autentico è sintesi di eros e agape, di desiderio, rivolto alla propria felicità, e di dono di sé, rivolto alla felicità dell'altro. Il desiderio di essere felici e l'attrazione sessuale si devono integrare e armonizzare con la dedizione al bene dell'altro, anche se costa sacrificio. Il dono reciproco, al quale i coniugi sono chiamati, è totale. Non si donano qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera, includendo anima e corpo, pensiero, volontà, affettività, sessualità. I due si donano l'uno all'altro e insieme si donano ai figli con la procreazione, la cura e l'educazione. Così diventano una sola carne nella vita comune, nel rapporto sessuale, nella persona dei figli che costituiscono la loro unità permanente, il loro legame che nessun divorzio può spezzare».
La famiglia fondata sul matrimonio e aperta all'accoglienza dei figli «si colloca nella logica del dono e favorisce la crescita dell'appartenenza reciproca e della comunione tra le persone». Invece «le altre forme di convivenza, che si vorrebbero assimilare ad essa, si collocano nella logica dell'individuo, che appartiene solo a se stesso e tende ad avere con gli altri solo un rapporto di scambio, in base al proprio utile e alla propria gratificazione». In ogni caso «agli uomini di buona volontà non dovrebbe essere difficile capire che il matrimonio di un uomo e di una donna ha lo scopo di creare l'ambiente stabile e idoneo per la procreazione dei figli e la loro educazione prolungata nel tempo a vantaggio anche della società, della sua coesione e del suo futuro». Da qui l'appello del porporato a evitare confusione nel campo normativo, perché «a realtà diverse devono corrispondere forme di sostegno e di protezione giuridica diverse».
Per il cardinale l'idea del matrimonio cristiano, con la sua sacralità, «non è un ideale bello ma irrealizzabile. Si tratta di una vocazione, cioè di un dono, una grazia, una possibilità di bene offerta. Se la si accoglie con fede e con impegno, si realizza. Lo testimoniano le minoranze di famiglie cristiane esemplari, assidue nella preghiera, unite nell'amore reciproco, generosamente aperte nell'amore verso tutti, coraggiose e gioiose. Purtroppo la voce di Dio nell'intimo di molti cuori rimane soffocata dalle pulsioni istintive e dai pesanti condizionamenti della cultura dominante, che ha il potere mediatico, finanziario e politico». Questa mentalità «si oppone al vero amore che è sintesi di eros e agape, desiderio e dono, impegno per il vero bene proprio e dell'altro».

(©L'Osservatore Romano 27-28 agosto 2012)

L’eredità di Albino Luciani nel centenario della nascita


Il 26 agosto 1978 veniva eletto Papa

Quella del 1978 non fu un’estate qualsiasi per la Chiesa cattolica. Il 6 agosto, infatti, dopo quindici anni di pontificato, venne meno Paolo VI. Il 26 agosto, dopo un rapidissimo conclave — due giorni e quattro  votazioni — venne eletto Papa il patriarca di Venezia, che prese il nome di Giovanni Paolo I: Albino Luciani, «Papa del sorriso», «Papa umile», «Papa catechista», «Papa parroco del mondo», «sorriso di Dio». Il 17 ottobre 1978 avrebbe compiuto 66 anni, ma non festeggiò quel compleanno. Il suo pontificato durò appena 33 giorni. All’alba del 28 settembre il nuovo Pontefice fu trovato esanime nella sua camera da letto.



Ci sta a cuore di ricordarlo in occasione della sua elezione al soglio pontificio. All’indomani della sua elezione, nella Cappella Sistina, davanti all’altare sotto il Giudizio di Michelangelo, «l’umile e ultimo servo dei servi di Dio» lanciò il primo, e unico, messaggio in mondovisione: il discorso urbi et orbi. Avendo ancora «l’animo accasciato dal pensiero del tremendo ministero» di sacerdote, maestro e pastore, ma sicuro della «presenza confortatrice e dominatrice del Figlio di Dio» nella Chiesa, «tenendo la sua mano in quella di Cristo» e «appoggiandosi a lui», «autore della salvezza e principio di unità e di pace», amabilmente si rivolse a tutti gli uomini, vedendo in essi «unicamente» degli amici e fratelli «assetati di vita e d’amore».

Il suo discorso si snodò in sei punti programmatici, introdotti dalla parola carica di incisività e non abituale nel linguaggio di un Papa: «Vogliamo».

Balza agli occhi una programmazione di spunti originali: fede e cultura trovano una felice sintesi.

È un input con la tinta solenne e allo stesso tempo affettuosa, che sembra nascere dalle delicate intermittenze del suo cuore. Poco dopo, alla loggia centrale di San Pietro, di fronte alla spettacolare piazza ideata da Bernini, con voce commossa e meravigliata e un sorriso da fanciullo, commentò come nessun altro Papa la propria elezione. Spazzando via il «noi» maiestatico, annullò le distanze e ravviandosi un ciuffetto sulla fronte seppellì l’uso della tiara sul capo. Il suo stile di “fare” il Papa, umile, semplice, creativo e diretto, subito entusiasmò la folla sulla piazza ovale e fece esplodere i toni dell’affetto anche nei palazzi vaticani.

In tutta la sua o pera omnia si trova un carattere teso e a volte drammatico, perché registra i suoi sforzi nel trovare dei punti d’aggancio con la cultura del suo tempo e nel lasciarsi guidare e illuminare dalle fonti autentiche della vita dello spirito: Sacra Scrittura e dogma, ricchi filoni della tradizione spirituale della Chiesa, alcuni modelli e punti di riferimento, come Gregorio Magno, Carlo Borromeo (di cui assunse il motto episcopale: Humilitas), Francesco di Sales, Alfonso Maria de’ Liguori, ma anche Antonio Rosmini con il suo concetto di «caritas intellettuale», Jacques Maritain e Paolo VI e, soprattutto, dal Vaticano II. A tutto dà un’impronta propria, grazie a uno stile rapido e vivace e a una facile comunicativa che si fonda soprattutto sull’eloquio semplice, sobrio e modesto, scarno ed essenziale, quello appreso in famiglia, e arricchito di episodi e immagini, sui modi dimessi e sul franco riconoscimento dei limiti umani che segnano anche la sua persona.

Nel ricordo della sua elezione, le due pagine a lui dedicate propongono anche una sua “lettera a Gesù” inserita nell'epistolario pubblicato quando era patriarca di Venezia, il ricordo — dal libro di Marco Roncalli Giovanni Paolo I Albino Luciani (Edizioni San Paolo) — di come il cardinale Luciani visse i giorni che precedettero il conclave, e stralci dell'editoriale scritto dal direttore dell'«Osservatore Romano», Valerio Volpini, per l'edizione speciale del 26 agosto 1978.

Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace
L'Osservatore Romano, 26 agosto 2012

Morto stamattina a Verona il vescovo emerito di Belluno, Ducoli


Aveva 94 anni. Per vent’anni operò nella diocesi montana costruendo il cento Papa Luciani e il Santuario di Maria Immacolata al Nevegal. Inoltre portò a Lorenzago l’allora papa Giovanni Paolo II

Corriere delle Alpi
    È morto stamattina poco prima delle 6 all’ospedale di Verona-Negrar, dove era degente da tempo, monsignor Maffeo Ducoli, vescovo emerito di Belluno-Feltre per circa vent’anni.
    Nato a San Mauro di Saline (Verona) il 7 novembre 1918, il 22 novembre 1975 arriva a Belluno. Oltre a una intensa attività pastorale, egli si impegna per valorizzare la diocesi e la provincia di Belluno restaurando il Vescovado di Belluno, rinnovando completamente la Curia diocesana e infine provvedendo al restauro della Cattedrale di Belluno che ha proposto al Papa di nominare Basilica minore motu proprio», in memoria di Papa Luciani.
    Non sono da dimenticare poi le due grandi opere – realizzate con grandi sacrifici economici anche personali – che dimostrano l’attenzione del vescovo Ducoli verso i meno fortunati: ha promosso infatti lo sviluppo del villaggio «San Paolo» al Cavallino (Ve) dove ha favorito la presenza dei disabili fisici e psichici sostenendo l'iniziativa del «villaggio senza barriere». Anche la Villa gregoriana a Palus San Marco di Auronzo ha ricevuto consistenti contributi per ammodernamento e ampliamento ottenuti per interessamento diretto del vescovo presso la Regione Veneto e la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno.
    Accanto a queste, per la crescita spirituale della comunità diocesana, va ricordata la costruzione del Centro «Papa Luciani» e del Santuario di Maria immacolata al Nevegàl.
    La Provincia di Belluno, infine, e in particolare il Cadore e Lorenzago, deve all’intuizione e alla decisa volontà di monsignor Ducoli l’evento straordinario di sei soggiorni estivi di Giovanni Paolo II, che hanno portato alla ribalta il territorio bellunese in tutto il mondo, dopo la prima, memorabile visita del 26 agosto 1979 del Santo Padre a Belluno, in Marmolada e a Canale d’Agordo.
    «L’anima di questo pastore – dichiara il vescovo di Belluno -Feltre, monsignor Giuseppe Andrich – che ha servito per due decenni la diocesi di Belluno-Feltre e per otto anni, quale vescovo ausiliare, quella di Verona, ritorna al Signore ricca di meriti e di opere».
    28 agosto 2012

    lunedì 27 agosto 2012

    Il 26 agosto 1978 veniva eletto Papa

    L’eredità di Albino Luciani nel centenario della nascita

    Vincenzo Bertolone,
    arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace

    Quella del 1978 non fu un’estate qualsiasi per la Chiesa cattolica. Il 6 agosto, infatti, dopo quindici anni di pontificato, venne meno Paolo VI. Il 26 agosto, dopo un rapidissimo conclave — due giorni e quattro votazioni — venne eletto Papa il patriarca di Venezia, che prese il nome di Giovanni Paolo I: Albino Luciani, «Papa del sorriso», «Papa umile», «Papa catechista», «Papa parroco del mondo», «sorriso di Dio». Il 17 ottobre 1978 avrebbe compiuto 66 anni, ma non festeggiò quel compleanno. Il suo pontificato durò appena 33 giorni. 

    All’alba del 28 settembre il nuovo Pontefice fu trovato esanime nella sua camera da letto.
    Ci sta a cuore di ricordarlo in occasione della sua elezione al soglio pontificio. All’indomani della sua elezione, nella Cappella Sistina, davanti all’altare sotto il Giudizio di Michelangelo, «l’umile e ultimo servo dei servi di Dio» lanciò il primo, e unico, messaggio in mondovisione: il discorso urbi et orbi. Avendo ancora «l’animo accasciato dal pensiero del tremendo ministero» di sacerdote, maestro e pastore, ma sicuro della «presenza confortatrice e dominatrice del Figlio di Dio» nella Chiesa, «tenendo la sua mano in quella di Cristo» e «appoggiandosi a lui», «autore della salvezza e principio di unità e di pace», amabilmente si rivolse a tutti gli uomini, vedendo in essi «unicamente» degli amici e fratelli «assetati di vita e d’amore».

    Il suo discorso si snodò in sei punti programmatici, introdotti dalla parola carica di incisività e non abituale nel linguaggio di un Papa: «Vogliamo».
    Balza agli occhi una programmazione di spunti originali: fede e cultura trovano una felice sintesi.

    È un input con la tinta solenne e allo stesso tempo affettuosa, che sembra nascere dalle delicate intermittenze del suo cuore. Poco dopo, alla loggia centrale di San Pietro, di fronte alla spettacolare piazza ideata da Bernini, con voce commossa e meravigliata e un sorriso da fanciullo, commentò come nessun altro Papa la propria elezione. Spazzando via il «noi» maiestatico, annullò le distanze e ravviandosi un ciuffetto sulla fronte seppellì l’uso della tiara sul capo. Il suo stile di “fare” il Papa, umile, semplice, creativo e diretto, subito entusiasmò la folla sulla piazza ovale e fece esplodere i toni dell’affetto anche nei palazzi vaticani.

    In tutta la sua o pera omnia si trova un carattere teso e a volte drammatico, perché registra i suoi sforzi nel trovare dei punti d’aggancio con la cultura del suo tempo e nel lasciarsi guidare e illuminare dalle fonti autentiche della vita dello spirito: Sacra Scrittura e dogma, ricchi filoni della tradizione spirituale della Chiesa, alcuni modelli e punti di riferimento, come Gregorio Magno, Carlo Borromeo (di cui assunse il motto episcopale: Humilitas), Francesco di Sales, Alfonso Maria de’ Liguori, ma anche Antonio Rosmini con il suo concetto di «caritas intellettuale», Jacques Maritain e Paolo VI e, soprattutto, dal Vaticano II. A tutto dà un’impronta propria, grazie a uno stile rapido e vivace e a una facile comunicativa che si fonda soprattutto sull’eloquio semplice, sobrio e modesto, scarno ed essenziale, quello appreso in famiglia, e arricchito di episodi e immagini, sui modi dimessi e sul franco riconoscimento dei limiti umani che segnano anche la sua persona.

    Nel ricordo della sua elezione, le due pagine a lui dedicate propongono anche una sua “lettera a Gesù” inserita nell'epistolario pubblicato quando era patriarca di Venezia, il ricordo — dal libro di Marco Roncalli Giovanni Paolo I Albino Luciani (Edizioni San Paolo) — di come il cardinale Luciani visse i giorni che precedettero il conclave, e stralci dell'editoriale scritto dal direttore dell'«Osservatore Romano», Valerio Volpini, per l'edizione speciale del 26 agosto 1978.

    (©L'Osservatore Romano 25 agosto 2012)

    34 anni fa veniva eletto Giovanni Paolo I. Quest’anno ricorre il centenario della nascita

    Il 26 agosto del 1978, 34 anni fa, saliva al soglio pontificio l’allora Patriarca di Venezia, cardinale Albino Luciani, che assunse il nome di Giovanni Paolo I in omaggio ai suoi due illustri predecessori: Giovanni XXIII e Paolo VI, venuto a mancare appena 20 giorni prima. Il “Papa del sorriso” fu trovato esanime nel suo letto la mattina del 28 settembre, appena 33 giorni dopo, ma la brevità del suo Pontificato non ne offusca la grandezza. In una lunga pagina a firma di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e biografo di Papa Luciani, L’Osservatore Romano ne ricorda l’eredità e il suo invito ai fedeli a prendere sempre maggiore coscienza delle proprie responsabilità e a essere pronti testimoni della fede. Nel suo unico discorso urbi et orbi, Giovanni Paolo I ribadì alla Chiesa che il suo primo dovere restava quello della evangelizzazione e la esortò a continuare lo sforzo ecumenico. Nel discorso del 10 settembre, rivolto ai rappresentanti della stampa internazionale, chiese loro di “avvicinare meglio i propri simili, percepirne più da vicino l’ansia di giustizia, di pace, di fraternità, instaurare con essi vincoli più profondi di partecipazione, di intesa e di solidarietà in vista di un mondo più giusto e umano”. I quattro discorsi del mercoledì del “Papa umile”, furono, appunto, concentrati sul tema dell’umiltà, della fede, della speranza e della carità, e pronunciati con uno stile così personale che fecero emergere immediatamente la vocazione del Santo Padre alla missione pastorale e catechetica. Un altro dei nomi con cui è ricordato, infatti, è “Papa catechista” e “Papa parroco del mondo”, a sottolinearne l’amore per la catechesi, inteso come passione comunicativa a servizio della verità cristiana e non come forma ridotta di evangelizzazione. Quest’anno, inoltre, ricorrerà anche il centenario dalla nascita del “Sorriso di Dio”: Papa Luciani, infatti, nacque a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, il 17 ottobre 1912 e nei suoi luoghi natali sono già iniziati i festeggiamenti, con mostre d’arte sacra e rassegne a lui dedicate. (A cura di Roberta Barbi)

    In duemila sotto la pioggia per Luciani


    Affollata cerimonia in piazza a Canale d’Agordo nell’anniversario della sua elezione al soglio pontificio nel 1978

    Corriere delle Alpi
      di Francesco Dal Mas
      CANALE D’AGORDO. Perfino il sole s’affaccia per illuminare le pareti del monte Civetta, dopo un pomeriggio di fitta pioggia, quando la piccola piazza Luciani, a Canale si trasforma in un grande piazza San Pietro. “Habemus Papa… Alcinun Luciani” annuncia il cardinale, dal balcone della basilica, la sera del 26 agosto 1978.
      I 2000 veneti saliti per commemorare il “papa del sorriso”, ascoltano, si commuovono, battono le mani, qualcuno perfino piange. Tutto qui a Canale, dove 100 anni fa Luciani nacque da una povera famiglia di contadini, profuma ancora di “don Albino”, come si ostinano a chiamarlo da queste parti. Anche la pioggia non svuota le poltroncine in piazza. Il sindaco Rinaldo De Rocco ne ha fatte preparare 1200, 10 volte i posti della chiesa. «Mi avevano chiesto di proteggerle con una tensostruttura, ma costava troppo. E poi don Albino non lo avrebbe desiderato» si scusa De Rocco. Tutti sotto la pioggia, dunque.
      Solo il cardinale Ennio Antonelli, che concelebra la messa con il vescovo mons. Giuseppe Andrich e una cinquantina di sacerdoti, è riparato da un’apposita costruzione in legno. C’è anche l’ex vice postulatore mons. Giuseppe Lise, che conferma: «La positio, ovvero la documentazione sulle virtù eroiche di Luciani verrà consegnata intorno al 17 ottobre, il giorno del centenario della nascita, 100 anni fa, e dopo speriamo che in due, tre anni il processo di beatificazione si possa concludere».
      «In verità noi lo preghiamo come fosse già santo» ammettono Giuseppe Denora, il miracolato di Altamura, e Daniele Bruno, il bambino chiamato alla cattedra dall’allora papa e che a una domanda rispose: «Preferisco restare in quinta elementare anziché finire in prima media». I fedeli non sono disposti ad aspettare l’atto ufficiale della beatificazione.
      Basta entrare in chiesa, vedere tutti quei ceri accesi ai piedi della statua di Luciani e soprattutto leggere i registri delle presenze. Quattro pagine di grazie ricevute e di preghiere d’intercessione soltanto nella giornata di ieri. Lo constata pubblicamente anche mons. Andrich, presentando Canale al porporato. «Da qualche anno la fama di santità si va estendendo ed approfondendo e questa chiesa parrocchiale diventa sempre più meta di pellegrini che sostano anche davanti al fonte battesimale dove sono stati battezzati da due servi di Dio: Albino Luciani e Felice Maria Cappello».
      Lo riconosce anche il cardinale Antonelli, già presidente del pontificio consiglio per la famiglia. Giovanni Paolo I è stato papa per solo 33 giorni, ma ha lasciato un segno indelebile. Gli uomini santi hanno sempre una grande misteriosa fecondità; attirano la gente non solo da vivi, ma anche e soprattutto dopo morti. Giovanni Paolo I rimane presente e operante nella memoria e nel cuore non solo di voi suoi concittadini, ma anche di innumerevoli persone nel mondo intero».
      Antonelli ripercorre il magistero di Luciani soprattutto in merito alla famiglia e al matrimonio, sottolinea quanto avesse sofferto per alcune situazioni di disagio della coppia.
      E soffermandosi sulla pastorale dei divorziati passati a nuova unione, il cardinale Antonelli ha precisato che «non possono essere ammessi alla comunione eucaristica finchè rimangono nella loro situazione irregolare, ma devono ugualmente essere invitato a partecipare alla messa e alle attività ecclesiali, e devono sentirsi amati dalla Chiesa e da Dio».
      Prima della Messa, nella casa natale di Luciani c’è stata una breve commemorazione della sua nascita. È seguito il corteo focloristico con vescovi e preti fino in piazza.
      27 agosto 2012

      Zaia: «Per noi veneti papa Luciani è già santo adesso»


      Canale d’Agordo, a ottobre sarà depositata la “positio” per il processo di beatificazione del pontefice

      Corriere delle Alpi
        di Francesco Dal Mas
        CANALE D'AGORDO. «Per noi veneti Papa Luciani non solo è già beato, ma lo preghiamo come fosse già santo». Non lo attesa un semplice pellegrino, uno dei tanti (50 mila, anzi di più) che arrivano a Canale, ma il presidente della Regione, Luca Zaia, trevigiano, che ha i genitori devotissimi del "papa del sorriso".
        Oggi a Canale si fa memoria, con solennità, nella messa delle 16.30 in piazza, con il cardinale Ennio Antonelli, dell'anniversario dell'elezione al soglio pontificio, la sera del 26 agosto 1978, quando a Canale le campane non smisero di suonare e il paese si riversò fuori delle case per tutta la notte. «Don Albino, come ancora lo chiamano nel suo paese natale, in segno di devozione e di familiarità, è il santo dei veneti», prosegue Zaia, «si provi a chiederlo, ad esempio, a Vittorio Veneto, dove Luciani portò il Concilio, con le sue aperture verso la gente, i poveri ed i lavoratori. Adesso, dopo il grande pontificato di Wojtyla che sembrava volesse spegnere quei 33 giorni di regno di Luciani, il nostro papa viene riscoperto alla grande. Ha lasciato un segno indelebile a Belluno, a Vittorio Veneto, a Venezia».
        E se il processo di beatificazione, iniziato nel 2003, sembra rallentato, il governatore del Veneto mette in guardia: «Spero non ci siano beati di serie A e di serie B. Per noi Luciani è santo subito. Ritengo di interpretare in questo il sentimento della stragrande maggioranza dei veneti». Come dire, "la Chiesa ne tenga conto".
        Per quanto riguarda le prossime tappe del processo di beatificazione, il vicepostulatore monsignor Giorgio Lise, arciprete di Agordo, ha confermato ieri alle agenzie di stampa che in occasione del centenario della nascita di papa Luciani, il 17 ottobre, sarà consegnata al prefetto della Congregazione per la causa dei santi la “positio” su Giovanni Paolo I, vale a dire l'incartamento nel quale sono state esaminate le virtù eroiche di Luciani. Il miracolo, come spiega ancora il vicepostulatore, «è stato dichiarato valido proceduralmente. Riguarda un bancario di Altamura con un cancro allo stomaco guarito in seguito alle preghiere rivolte a papa Luciani cui è devoto. Una volta che il miracolo sarà appurato definitivamente, si arriverà alla beatificazione, per la quale occorreranno ancora 3-4 anni».
        Il processo, dunque, proseguirà con la completa verifica del miracolo, sigillo dell'iter. Il miracolo, per altro, è già stato certificato dalla diocesi di Altamura; la speciale commissione di medici del Vaticano dovrà solo prenderne atto. È probabile, allora, che i tre o quattro anni indicati da monsignor Lise diventino due. Come tutti si augurano a Canale. Anche se tutti concordano con Zaia: «Noi già lo preghiamo come un santo».
        Fra le ultime indiscrezioni sul breve pontificato di Luciani si sa che Giovanni Paolo I pensava ad una ricucitura con la Fraternità sacerdotale San Pio X, fondata da monsignor Marcel Lefebvre. Lo rivela il segretario personale di Papa Luciani, don Diego Lorenzi, intervistato da Dino Boffo in occasione dello speciale ''Il mio Papa Luciani'' che andra' in onda oggi alle 18,30 su Tv2000. «Il problema di monsignor Lefebvre», ha detto don Diego Lorenzi, «che è ancora oggi all'ordine del giorno, era già nei pensieri e nelle preoccupazioni di Giovanni Paolo I. Per papa Luciani era un cruccio e me ne rendeva partecipe. Era una situazione già allora emergente. Riferendosi alla vicenda di monsignor Lefebvre, papa Luciani mi diceva: ''La tunica intonsa della Chiesa cattolica romana ha uno squarcio” e agognava che questa cucitura venisse ricomposta al più presto. Gli stava a cuore immensamente la compattezza del gregge, l'unità della Chiesa, più di altre cose di cui si interessava la stampa».
        26 agosto 2012

        domenica 26 agosto 2012

        Diego Lorenzi, il mio Giovanni Paolo I


        Domenica 26 agosto dalle 18.30 alle 19:30 su Tv2000 (canale 28 digitale terrestre, in streaming su www.tv2000.it) trasmetterà “Diego Lorenzi, il mio Giovanni Paolo I”, intervista con il segretario di Papa Luciani. Giovanni Paolo I è stato eletto Papa il 26 agosto 1978.  

        Luciani e Lefebvre


        25/8/2012

        Attorno alla morte improvvisa di Giovanni Paolo I è sorto un giallo che nel tempo ha continuato ad alimentare interrogativi.«Dopo 33 giorni aveva finito il suo compito.Aveva problemi di cuore",afferma il vicepostulatore della causa di beatificazione

        Giacomo Galeazzi
        VATICANISTA DE LA STAMPA

        Beatificazione più vicina per papa Albino Luciani. Mentre fervono le celebrazioni nel paese che ha dato i natali al "papa breve" - Canale d'Agordo - in occasione dell'anniversario della sua elezione al soglio di Pietro, don Giorgio Lise, il vicepostulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I che ha seguito tutta la fase diocesana del processo, parla della devozione attorno al papa del sorriso, e dei passi che sta facendo la causa di beatificazione. «In occasione del centenario dalla nascita di papa Luciani - spiega don Lise - sarà consegnata al prefetto della Congregazione per la causa dei santi - la 'positiò su Giovanni Paolo I, vale a dire l'incartamento nel quale sono state esaminate le 'virtù eroiche di Luciani». 

        «Giovanni Paolo I pensava ad una ricucitura con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da monsignor Marcel Lefebvre», rivela il segretario personale di Papa Luciani, don Diego Lorenzi, intervistato da Dino Boffo in occasione dello speciale «Il mio Papa Luciani» che andrà in onda domenica prossima su Tv2000, l'emittente promossa dalla Cei. «Il problema di monsignor Marcel Lefebvre , ha detto don Diego Lorenzi rispondendo alle domande del direttore di Tv2000- che è ancora oggi all'ordine del giorno era già nei pensieri e nelle preoccupazioni di Giovanni Paolo I. Per Papa Luciani era un cruccio e me ne rendeva partecipe. Era una situazione già allora emergente. Riferendosi alla vicenda di monsignor Lefebvre Papa Luciani mi diceva: 'La tunica intonsa della Chiesa Cattolica romana ha uno squarciò e agognava che questa cucitura venisse ricomposta al più presto. Gli stava a cuore immensamente la compattezza del gregge, l'unità della Chiesa, più di altre cose di cui si interessava la stampa». Alla fine del Pontificato di Papa Montini, da parte di Lefebvre non era ancora stato consumato lo scisma vero e proprio, che è seguito alla consacrazione dei quattro vescovi nel 1988, cioè dieci anni dopo la morte di Paolo VI. Ma il presule francese aveva già iniziato a ordinare sacerdoti contro le disposizioni della Santa Sede.

        Trentaquattro anni dall'elezione del Papa «dei 33 giorni». Era il 26 agosto 1978, infatti, a venti giorni dalla morte di Paolo VI, quando dopo un rapidissimo Conclave - due giorni e quattro vocazioni - veniva eletto al soglio di Pietro l'allora patriarca di Venezia Albino Luciani, che in onore dei suoi due predecessori prese il nome di Giovanni Paolo I. Un Papa che «fu davvero una meteora che illuminò il cielo buio dei suoi tempi, faticosi e intrisi di paure», scrive sull'Osservatore Romano di domani mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzare-Squillace. E un pontificato, quello di Luciani, ricordato anche come il «Papa del sorriso» per l'umiltà e la semplicità dei modi e dell'eloquenza, che rimane uno dei più brevi della storia Sono passati 33 anni: la sua morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni dall'elezione, il 28 settembre, in circostanze che negli anni seguenti suscitarono più di un interrogativo, ma dovuta ufficialmente a un infarto.

        Quest'anno peraltro di Luciani, nato a Canale d'Agordo (Belluno) il 17 ottobre 1912, ricorre anche il centenario della nascita, di cui nei luoghi natali sono già iniziati i festeggiamenti, con mostre d'arte sacra e rassegne rievocative. Per mons. Bertolone, che sull'Osservatore Romano ripercorre i pochi discorsi e udienze di un pontificato così breve (tra gli altri testi viene ripubblicata anche una «Lettera a Gesù» dello stesso Luciani scritta per il Messaggero di Sant'Antonio quand'era patriarca di Venezia), «il suo vissuto di fede tuttora suscita ammirazione e risulta particolarmente incisivo in vista dell'ormai imminente inizio dell'Anno della fede. È un vissuto di fede intelligente, quello di Luciani, che - pur senza divenire una esposizione o una elaborazione teologica sistematica - fa sulle verità che contempla una riflessione originale: sapida o saporosa, ne assimila il senso profondo e lo cala nel concreto esistenziale e operativo». Ma un ulteriore aggancio all'oggi del pontificato dei 33 giorni - seguito da quello di un gigante della fede come papa Wojtyla - è la rivelazione fatta dal segretario personale di Giovanni Paolo I, don Diego Lorenzi, secondo cui Luciani già pensava a una ricucitura con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da mons. Marcel Lefebvre, ribellatosi alle riforme conciliari e poi scomunicato nel 1988 da Wojtyla per aver ordinato quattro vescovi. Don Diego Lorenzi ne parla in un'intervista a Dino Boffo per lo speciale «Il mio Papa Luciani», in onda domani su Tv2000. 


        Vaticano: Don Lorenzi, Papa Luciani voleva evitare scisma con Lefebvriani

        25 Agosto 2012 - 14:01 (ASCA) - Roma, 25 ago - Papa Giovanni Paolo I gia' pensava ad una ricucitura con la Fraternita' Sacerdotale San Pio X, fondata da Mons. Marcel Lefebvre. Lo rivela il segretario personale di Papa Luciani, Don Diego Lorenzi, intervistato da Dino Boffo in occasione dello speciale ''Il mio Papa Luciani'' che andra' in onda domenica 26 agosto alle ore 18,30. ''Il problema di mons. Marcel Lefebvre - ha detto don Diego Lorenzi rispondendo alle domande del Direttore di Tv2000 - che e' ancora oggi all'ordine del giorno era gia' nei pensieri e nelle preoccupazioni di Giovanni Paolo I. Per Papa Luciani era un cruccio e me ne rendeva partecipe. Era una situazione gia' allora emergente. Riferendosi alla vicenda di mons. Lefebvre Papa Luciani mi diceva: ''La tunica intonsa della Chiesa Cattolica romana ha uno squarcio' e agognava che questa cucitura venisse ricomposta al piu' presto. Gli stava a cuore immensamente la compattezza del gregge, l'unita' della Chiesa, piu' di altre cose di cui si interessava la stampa''.

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        venerdì 24 agosto 2012

        Celebrazioni per il centenario della nascita

        La "Fondazione Papa Luciani" ha reso noto il programma delle celebrazioni per il centenario della nascita:



        CENTENARIO DELLA NASCITA 
        DI PAPA LUCIANI (1912-2012)
        CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI

        Organizzano Fondazione Papa Luciani, Parrocchia di Canale d’Agordo, 
        Comune di Canale d’Agordo e Pro Loco.
         TUTTI GLI EVENTI SI SVOLGERANNO A CANALE D’AGORDO SALVO DOVE DIVERSAMENTE INDICATO 
        DATA EVENTO

        Martedì 1 maggio

        Pellegrinaggio delle parrocchie dell’Agordino a Pietralba/Weißenstein. 
        Processione a piedi dalle vicinanze del santuario, S. Messa e rientro.

        Sabato 5 maggio

        "Prozession de Santa Cros"
        Tradizionale processione in onore della S. Croce lungo gli antichi confini
        della Pieve di Canale d'Agordo in onore di Papa Luciani. Partecipa S. E.
        Mons.  Cyril  Vasil’,  segretario  della  Congregazione  per  le  Chiese
        Orientali.

        Domenica 13 maggio

        Concerto di Salmi in ricordo di padre Felice Cappello
        Ore 17.30, chiesa parrocchiale di Caviola

        Venerdì 25 maggio

        Concerto  di  musica  sacra dal  titolo  "Musica  e  Pensieri,  dedicato  a
        Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso" 
        Ore 20.30, cattedrale di Altamura (Ba).

        Domenica 27 maggio

        “Albino Luciani, un ragazzo come noi!”
        Giornata di festa e di scoperte per i ragazzi del catechismo dell’Agordino.
        Ritrovo alle ore 9.30 in piazza Papa Luciani; ore 10.00 S. Messa. 
        Ore 10.40  “Era proprio come noi!”, la vita di Papa Luciani fra le case del
        suo  paese.  Pranzo  preparato  dagli  alpini;  ore  13.45  “Albino  e  i  suoi
        amici…”, i giochi di una volta in piazza. Ore 15.30 conclusione. 

        Giovedì 31 maggio

        Ritiro spirituale per i sacerdoti della diocesi di Belluno-Feltre a Canale
        d’Agordo.
        Giovedì 7 giugno
        Festa del “Corpus Domini”
        Ore  18.30  S.  Messa  presieduta  da  S.  E.  Mons.  Marcello  Bartolucci,
        segretario  della  Congregazione  delle  Cause  dei  Santi.  Partecipano  le
        Parrocchie della Forania di Agordo.Domenica 24 giugno
        Festa patronale di San Giovanni Battista
        Ore 10.00 Accoglienza di S. Em. il Cardinale Saraiva Martins,  prefetto
        emerito della Congregazione delle Cause dei Santi. Saluto del Sindaco alla
        presenza dei Sindaci della Valle e dei rappresentanti delle associazioni,
        nuova sala comunale di via Lotta.
        Ore 10.30 S. Messa presieduta dal Cardinale.
        Ore 16.30 Vespro solenne patriarchino con cantori delle parrocchie della
        Valle del Biois .

        Venerdì 29 giugno

        Agordo. Festa patronale dei SS. Pietro e Paolo
        S. Messa presieduta da S. E. Mons. Enrico Dal Covolo, postulatore della
        Causa di Beatificazione di Albino Luciani. 
        Ore 10.00, chiesa arcidiaconale di Agordo.

        Sabato 7 luglio

        "Il  Metropolita  Nikodim  e  Papa  Luciani:  due  grandi  pastori 
        dell'Ecumenismo"
        Convegno ortodosso-cattolico sulle figure del Metropolita Nikodim di
        Leningrad e di Papa Luciani. Partecipano l’arciprete ortodosso Alexandr
        Sorokin, rappresentante del Metropolita di San Pietroburgo, pastore della
        cattedrale di Fedorovska Madre di Dio e presidente dell’Ufficio Stampa
        della  Metropolia  di  San  Pietroburgo  accompagnato  da  Vyacheslav
        Zavalny, referente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa
        della Metropolia di San Pietroburgo, il prof. padre Rostislav Kolupaev,
        sacerdote cattolico di rito bizantino,  esperto biografo del Metropolita
        Nikodim e il dott. Loris Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani
        di  Canale  d’Agordo. Coordina  la  conferenza  il  prof.  Michail  Talalay,
        storico dell’Accademia Russa delle Scienze. 
        Apertura dei lavori alle ore 15.30, Sala consiliare del Municipio di Canale
        d’Agordo.

        Venerdì 13 luglio

        Giornata di “Avvenire” dedicata  a Papa Luciani 
        Incontri  e  dibattiti  con  la  presenza  del  direttore  di  “Avvenire”,  di
        giornalisti e autorità locali. 
        Ore 16.30 incontro per i collaboratori dell’Amico del Popolo e i membri
        dei Consigli Pastorali dell’Agordino sul tema: “I mass media nella nuova
        Evangelizzazione: lo stile giornalistico di Albino Luciani”, Sala consiliare.
        Ore 18.00 S. Messa 
        Ore  20.30  Incontro  per  la  cittadinanza  sul  tema  della  Nuova
        Evangelizzazione,  Sala consiliare.
        Domenica 15 luglio
        Quartetto d’archi in concerto.  Il complesso da camera “Gli Archi del
        Friuli  e  del  Veneto”  eseguirà  il  Requiem  K  626  in  re  minore  di
        W.A.Mozart, nella trascrizione per archi di Peter Liechtenthal. 
        Ore 20.30, chiesa della Pieve.Venerdì 20 luglio
        Presentazione  del  libro  del  dott.  Luca  Antonucci: “Papa  Luciani:  un
        lampo di stupore. I 33 giorni del rivoluzionario pontificato di Giovanni
        Paolo I nell'interpretazione di sei quotidiani italiani”, pubblicato dalla
        Casa Editrice Este Edition. 
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.
        Sabato 21 luglio
        Conferenza del prof. don Claudio Centa: “Considerazioni sulle figure di
        padre Felice Cappello, nel cinquantesimo anniversario della morte, e di
        Papa Giovanni Paolo I, nel centenario della nascita”. 
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.
        Sabato 28 luglio
        Concerto del Coro Castel di Conegliano con proiezione di immagini e
        letture di testi sulle tappe della vita di Albino Luciani. Ore 20.30, chiesa
        della Pieve.

        Domenica 29 luglio

        29.ma  Adunanza  Annuale  della  Sezione  Agordina  del  CAI a  Col  de
        Fargóna (Fregóna), località scelta in territorio di Canale d’Agordo per
        onorare il Centenario della Nascita di Papa Luciani.
        Sabato 4 agosto
        “Lucciolata”, passeggiata in notturna con fiaccole o candele in onore di
        Papa Luciani. 
        Ore 20.30 ritrovo a Canale d’Agordo in piazza Papa Luciani.
        Giovedì 9 agosto
        Concerto d’organo del m.° Stefano Rattini, organista titolare della basilica
        cattedrale di Trento. 
        Ore 21.00, chiesa della Pieve.

        Venerdì 10 agosto

        Presentazione della tesi in Magistero di Giorgia Menegolli: “La figura e
        l'opera pastorale di don Filippo Carli, il parroco del Papa, nella Pieve di
        Canale d'Agordo dal 1919 al 1934”, introduzione del prof. don Davide
        Fiocco. 
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.

        Martedì 14 agosto

        Conferenza del dott. Andrea Tornielli, vaticanista  del quotidiano “La
        Stampa”, dal titolo: “Il Concilio di Albino Luciani”. 
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.

        Sabato 18 agosto

        Caviola. Ricordo di padre Felice Cappello, chiesa parrocchiale 
        Ore 17.30 S. Messa presieduta da S. Em. il Cardinal Giovanni Battista Re,
        prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, con la presenza di S.
        E. Mons. Giuseppe Andrich, vescovo diocesano e di padre Toni Witwer,
        postulatore generale dei Gesuiti. Dopo la Messa incontro pubblico con la
        testimonianza del Cardinal Re, che fu allievo di padre Cappello. 

        Mercoledì 22 agosto

        Presentazione del libro del prof. don Giuseppe Militello: “Papa Luciani ci
        insegna a pregare. Commento agli atti di fede, speranza e carità”.
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.Giovedì 23 agosto
        Presentazione della nuova biografia del dott. Marco Roncalli: “Giovanni
        Paolo  I,  Albino  Luciani”  con  interventi  dell’autore  e  del  dott.  Loris
        Serafini. 
        Ore 20.30, nuova sala comunale di via Lotta.

        Venerdì 24 agosto

        Via Crucis nel ricordo di Papa Luciani
        Ore 20.00 ritrovo davanti alla canonica di Canale d‘Agordo in piazza
        Papa Luciani.

        Sabato 25 agosto

        Vigilia dell’anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I
        Premiazione degli artisti che hanno partecipato al simposio di scultura in
        onore di Papa Luciani
        Ore 21.00 Serata di musica e testimonianze in piazza Papa Luciani.

        Domenica 26 agosto

        Anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I
        Ore 16.30 S. Messa in piazza Papa Luciani presieduta da S. Em. Cardinal
        Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
        Ore 19.18 trasmissione audio della registrazione dell’ “Habemus Papam”
        di Albino Luciani nell’ora esatta della sua comunicazione originaria dal
        campanile della Pieve di Canale d’Agordo nel 1978.

        Sabato 15 settembre

        Pellegrinaggio a piedi dell’Agordino al santuario di S. Maria delle Grazie
        (Rocca Pietore).

        Sabato 22 settembre

        Merano. Conferenza su Papa Luciani 
        Relatori prof. don Paolo Renner, teologo, dott.ssa Pia Luciani, nipote di
        papa Giovanni Paolo I, dott. Andrea Tornielli e dott. Loris Serafini. 
        Ore 20.30, Sala civica di via Ottone Huber, Merano.

        Venerdì 28 settembre

        Anniversario della morte di Giovanni Paolo I
        Ore 17.00 incontro con i catechisti dell’Agordino, chiesa della Pieve.
        Ore 18.00 S. Messa 

        Sabato 29 settembre

        Ritiro spirituale per le Religiose della diocesi di Belluno-Feltre a Canale
        d’Agordo.
        Mercoledì 17 ottobre
        Giorno del Centenario della nascita di Albino Luciani
        Pellegrinaggio  ufficiale  della  Diocesi  di  Vittorio  Veneto  a  Canale
        d'Agordo. 
        Ore 15.30 rievocazione della nascita di Albino Luciani davanti alla sua
        casa natale. 
        Ore 16.00 S. Messa presieduta da S.E. Mons. Corrado Pizziolo, vescovo di
        Vittorio Veneto, concelebrata da S.E. Mons. Giuseppe Andrich, vescovo
        diocesano.Mercoledì 17 ottobre
        Emissione di un francobollo commemorativo in onore di Papa Luciani da
        parte  del  Ministero  dello  Sviluppo  economico,  Dipartimento  delle
        Comunicazioni, in collaborazione con Poste Italiane s.p.a.
        Inaugurazione del nuovo museo e centro studi dedicato a Papa Luciani in
        piazza Papa Luciani di Canale d’Agordo.

        Venerdì 19 ottobre

        Padova. S.Messa in suffragio di Papa Luciani presso la chiesa parrocchiale
        di S. Bellino. 
        Ore 20.30 conferenza dal titolo: “Nei ricordi di Albino Luciani”. Relatori
        S. E. Mons. Giorgio Lise, vice postulatore della Causa di Beatificazione di
        Albino Luciani, dott.ssa  Pia Luciani e dott. Fabio Zavattaro, vaticanista
        del TG1.

        Domenica 21 ottobre

        Venezia, Premio “Angelo che sorride”
        S.Messa  nel Duomo di S.  Lorenzo a  Mestre;  a  seguire  cerimonia  nel
        ricordo di Albino Luciani e consegna del premio “Angelo che sorride”.
        Presentazione  ufficiale  del  francobollo  commemorativo e  annullo
        speciale per il  Centenario della nascita di Papa Luciani.


        ALTRI EVENTI COLLEGATI AL CENTENARIO DI PAPA LUCIANI
        DATA EVENTO

        Venerdì  3  -  domenica  5 agosto

        “Tròvati la strada”, primo corso per animatori di Orienteering che si
        svolgerà  tra  Canale  d’Agordo  e  la  Valle  di  Garés,  nei  luoghi
        dell’infanzia di Papa Luciani.

        Sabato 4 - lunedì 27 agosto

        Mostra  filatelico-documentale  su  Papa  Luciani presso  le  scuole
        elementari “G. Xaiz” in via Roma. Apertura dalle 9.00 alle 12.30 e
        dalle 16.00 alle 20.30

        Lunedì  13  -  domenica  26 agosto

        Mostra  sull’artista  locale  Amedeo  Da  Pos, allievo  di  Valentino
        Pancera  Besarèl  e  amico  di  Albino  Luciani,  presso  la  Casa  delle
        Regole in piazzetta Tancon. Apertura dalle 17.00 alle 19.00 e dalle
        20.30 alle 22.30

        Lunedì  20  -  sabato  25 agosto

        Simposio di scultura in onore di Papa Luciani 
        Le strade di Canale d’Agordo ospitano scultori italiani e stranieri che
        eseguiranno delle opere ispirate alla vicenda di Papa Luciani.Venerdì 24 - domenica 26
        agosto
        “ESI  2012:  Gli  esercizi  spirituali  itineranti  sul  Cammino  delle
        Dolomiti”
        Un gruppo di pellegrini partirà a piedi da Agordo e salirà a Canale
        d’Agordo attraverso il percorso del Cammino delle Dolomiti.

        Sabato  25  -  domenica  26 agosto

        Raduno annuale  dell’Associazione Amici di Papa Luciani a Canale
        d’Agordo .

        Giovedì  27 - domenica  30 settembre

        Pellegrinaggio diocesano a Roma sulla tomba di Papa Luciani per
        l’anniversario della morte; partecipa S. E. Mons. Giuseppe Andrich,
        vescovo diocesano.

        Venerdì  12  -  sabato  13 ottobre

        “Centenary Conference: The real John Paul I” 
        “Conferenza del Centenario: Il vero Giovanni Paolo I”, conferenza a
        New  York  City  in  onore  di  Papa  Luciani.  Relatori:  dott.ssa  Pia
        Luciani, dott.ssa Stefania Falasca, relatrice della positio della Causa di
        Beatificazione  di Luciani,  dott.  Loris  Serafini,  prof.  Mo Guernon,
        dott.ssa Lori Pieper, dott. Paul Spackman.


        Per informazioni è possibile chiamare i numeri 
        377.9665906  o 377.9665237, 
        oppure visitare il sito 
        www.fondazionepapaluciani.it
        Si ringraziano per la partecipazione Asolo Musica, Associazione Amici di Papa
        Luciani, Associazione Oasi Papa Luciani Onlus, CAI Agordo, Circolo Filatelico
        Numismatico Agordino, Comitato Padre Cappello

        Benvenuti - Bienvenidos - Welcome!

        Ciao a tutti i devoti e stimatori del Servo di Dio Giovanni Paolo I!

        Diamo inizio a questo blog dove spero di poter inserire notizie, eventi ed materiale multimedia che possano aiutarvi ad approfondire la conoscenza di questo umile servitore di Cristo e della sua Chiesa. Tutte le info saranno postate in diverse lingue.

        Buona navigazione!




        Hola a todos los devotos y admiradores del Siervo de Dios Juan Pablo I.

        Iniciamos este blog donde espero poder postar noticias, eventos y material multimedia que puedan ayudarlos a profundizar el conocimiento de este humilde servidor de Cristo y de su Iglesia. Todas las informaciones serán puestas en diversos idiomas.

        Buena navegación!




        Hello to all the devotees and estimators of the Servant of God John Paul I!

        Let's start this blog where I hope to include news, events and multimedia materials that can help you learn more about this humble servant of Christ and his Church. All information will be posted in several languages.

        Good surfing!